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Uniti per guardare al futuro

Foto © Acri In Rete
Assunta Fusaro
La  grande partecipazione alla manifestazione di giovedì 19 febbraio mi ha fatto capire che siamo ancora un popolo capace di rivendicare dei diritti. Quello che è emerso chiaramente è  il forte disagio che sta interessando la nostra comunità e non solo. Siamo terrorizzati da un futuro che non c'è, ci sentiamo soli ad affrontare le difficoltà quotidiane e forse è così, ma potrebbe non esserlo. La manifestazione ha dimostrato che si è in tanti, allora perché non tentare di mettersi insieme per affrontare in modo deciso e costruttivo il problema lavoro, per non essere costretti ad andar via.
Sono figlia di un emigrante e so cosa significa;quando mi raffiguro mio padre giovane un'immagine mi viene per prima in mente: un uomo che mi saluta all' alba piangendo. Oggi sto male quando so di gente che deve partire e non vorrebbe, che vorrebbe tornare e non può. Il fallimento di chi è costretto a interrompere un' attività, di chi perde il lavoro, di chi non l'ha mai trovato non è il fallimento di uno ma di tutti noi.Cosa stiamo facendo per sostenerci?
Abitiamo una cittadina bellissima, posta fra i monti e il mare, ricca di storia, di cultura,perché il turismo non potrebbe essere una grossa risorsa? Abbiamo una tradizione artigianale  importante,siamo ottimi coltivatori ,siamo pensatori ,ma soprattutto siamo instancabili lavoratori, siamo tenaci,  testardi.
Allora intestardiamoci a volere di più. Se riuscissimo a far nascere nuove attività, nuovi servizi e a mantenere ed eventualmente a migliorare quelli esistenti,con un progetto che coinvolga tutti i cittadini ognuno con le proprie potenzialità,s e riuscissimo a indurre i nostri governanti a governare con la diligenza del famoso "buon padre di famiglia" eliminando sprechi, ruberie degli inevitabili furbi, antagonismi fini a se' stessi, proponendo e/o appoggiando iniziative produttive, cercando, insieme a noi, nuovi mercati, allora  avremmo qualche probabilità in più di restare nella terra dove abbiamo scelto di vivere.































































































PUBBLICATO 26/02/2015





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