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Calcio. I fatti di Guardavalle diventano un caso nazionale

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
Diventano un caso nazionale, i fatti in cui sono sarebbero stati coinvolti, sabato scorso, i dirigenti ed i giocatori dell’Fc Calcio Acri che, sia al ristorante che all’interno dello stadio, sarebbero stati minacciati e aggrediti fisicamente. Quanto accaduto ha avuto risonanza sui media nazionali ed anche in Parlamento. “Ciò che è successo sabato scorso a Guardavalle non può non destare fortissima preoccupazione”, afferma la deputata del Pd, Enza Bossio.”
E’ grave quanto denunciato dai giocatori e dai dirigenti in relazione a pesanti minacce subite prima dell’inizio dell’incontro da sconosciuti che hanno intimato loro di perdere la partita. Ad un giocatore è stato addirittura puntato un coltello alla gola.  Soprattutto nell’ambito del calcio dilettantistico questi fenomeni sono abbastanza diffusi. Si registrano sempre più spesso atti di intimidazione nei confronti di giocatori e di intere società sportive prima, durante e dopo le partite, tanto da far dubitare che la motivazione sportiva sia davvero quella prevalente.Si tratta di episodi gravi che non possono essere sottovalutati e che richiedono una pronta e ferma risposta non solo da parte degli organismi di autogoverno sportivi ma anche delle forze dell’ordine e della magistratura. Occorre fare piena luce sui fatti accaduti a Guardavalle.
Già in passato il fenomeno in Calabria era venuto alla luce attraverso incidenti gravi che, in alcuni casi, hanno registrato aggressioni con feriti in gravi condizioni e addirittura, in un caso, con una vittima. E’ necessario liberare lo sport, e il calcio in particolare, dal pesante condizionamento di quei pochi che ne fanno soltanto un’occasione di violenza e prevaricazione. Sottoporrò il caso con un’apposita interrogazione parlamentare al Sottosegretario Graziano del Rio titolare della delega allo sport e al Ministro dell’Interno Angelino Alfano affinché si possa valutare quali straordinarie iniziative il Governo potrà assumere sia per prevenire che per reprimere tali gravi episodi
.”
Solidarietà giunge anche dal Pd provinciale, attraverso il capogruppo, che è acrese, Pino Capalbo: “in attesa che la giustizia ordinaria e quella sportiva facciano il loro corso, esprimiamo solidarietà ai dirigenti ed ai giocatori dell’Acri e preoccupazione per i fatti denunciati che minano l’incolumità di chi pratica questo sport e infangano il mondo del calcio dilettantistico. L’Fc Calcio Acri ha avuto il coraggio di denunciare questo stato di cose, per troppe volte fatte passare in sordina, creando, di fatto, un importante precedente ed ora ci aspettiamo che gli organi competenti facciano chiarezza su tutti gli aspetti al fine di tutelare i protagonisti e garantire un torneo regolare.”
Anche il consigliere regionale, Giuseppe Aieta, è vicino all’Fc Calcio Acri. “Esprimo il mio personale apprezzamento per la reazione indignata ed il coraggio dimostrato nel denunciare l'accaduto. Acri è una città di grande civiltà e questo episodio conferma come in Calabria vi sia ormai la necessaria consapevolezza che certi atti vanno denunciati affinché non abbiano a ripetersi. Tra l'altro, non mi sorprende la composta e civile reazione della società che, attraverso l'autorevole voce del team manager Franco Falco, ha indicato nel calcio uno straordinario mezzo di solidarietà e amicizia valori, questi, contrapposti all'arroganza e alla violenza. In qualità di sindaco della città di Cetraro, gemellata con quella di Acri. attraverso la figura del Beato Angelo, si sente vicina agli abitanti ed alla società dell’Fc Calcio Acri.”
Attestati di solidarietà alla società rossonera sono giunti, via fax e via mail, da molte società di calcio calabresi. Ora si è in attesa della presa di posizione delle istituzioni, sindaco ed assessore allo sport.

PUBBLICATO 03/03/2015





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