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"Beato Angelo", chiude il laboratorio di analisi. Pino Capalbo mette all'indice il piano sanitario

Foto © Acri In Rete
Rosanna Caravetta
Ancora depauperato e privato di altri importanti servizi. Ne esce così l'ospedale cittadino " Beato Angelo" dalla stesura del nuovo piano per la riorganizzazione della rete ospedaliera regionale presentato al Tavolo Massicci. Il quadro che emerge è purtroppo ancora più allarmante per l'intera popolazione acrese e per tutto il vasto comprensorio che conta ben 60 mila abitanti. Dopo mesi di preoccupazioni e battaglie affinché lo spoke Acri- Castrovillari venisse riempito di contenuti, oggi il risultato ottenuto è che l'ospedale si trasforma in struttura semplice con il reale rischio che così come determinato non è più in grado di fornire neanche i livelli sanitario-assistenziali minimi.
Secondo il nuovo piano sanitario , di cui in anteprima ne è venuto a conoscenza il consigliere comunale del Pd Pino Capalbo, dai dati in nostro possesso, il " Beato Angelo" verrà privato anche del laboratorio analisi, unico arto dell'ospedale che dopo il ridimensionamento e la realizzazione dello spoke ha continuato a funzionare con regolarità e precisione servendo , ogni giorno, un bacino di utenti molto vasto. Ginecologia e ostetricia continueranno a funzionare come strutture semplici, ovvero nessun reparto ma un consultorio funzionante al momento a giorni alterni, mentre la chirurgia lavorerà solo su interventi programmati e in day surgery . Nulla di fatto anche per il pronto soccorso , che stando al nuovo documento, è destinato a rimanere struttura semplice ovvero, in soldoni, punto di smistamento dei pazienti in strutture complesse. 16 i posti di lungo degenza.
Dati questi che si scontrano duramente con le rassicurazioni avute qualche giorno fa dal primo cittadino Tenuta a seguito dell'incontro con il commissario ad acta della sanità calabrese Scura che, in quella occasione, alla presenza anche di altri otto primi cittadini, sul futuro dell'ospedale sostenne di essere intenzionato a lavorare nella direzione di potenziarlo sia in termini strutturali ma, soprattutto, in termini di servizi con l'obiettivo di garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini.
" Questo nuovo piano - ha dichiarato il consigliere Capalbo - va a penalizzare ancora più radicalmente il nostro presidio , oggi non più spoke neanche sulla carta, rendendolo una struttura incapace di garantire i livelli minimi di assistenza". Sulle responsabilità del depauperamento del "Beato Angelo" Capalbo è sicuro: "sono il frutto di anni di gestione commissariale della sanità alla quale oggi precise scelte politiche devono porre un freno. Al di la delle tante rassicurazione avute - aggiunge Capalbo - oggi il dato di fatto è che l'ospedale diventa struttura semplice. Nessun potenziamento e nessun reintegro dei servizi mancanti a Castrovillari ma solo ulteriori tagli a discapito della comunità". Per il consigliere Capalbo, l'unica strada percorribile per cercare di bloccare l'attuazione del piano, "è quella di investire direttamente il presidente Oliverio della delicata vicenda chiedendo al più presto delle osservazioni,degli emendamenti al Piano che così come si presenta oggi riduce il "Beato Angelo" ad una struttura non più degna neanche di essere chiamata ospedale".

PUBBLICATO 12/04/2015





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