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Citta’ in delirio per Curto. L’attesa, il pathos, la commozione, la gioia e la sfilata. I complimenti di Oliverio

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
Proprio come in occasione di un grande evento sportivo degno di nota. L’attesa spasmodica, sin dalle prime ore del mattino, l’organizzazione, in piazza o a casa tra amici, il tifo, davanti alla televisione o al cinema tra pathos ed emozioni, infine il tripudio, le urla di gioia, i caroselli di auto.
Il tutto per Fabio Curto, vincitore del programma “The voice of Italy”, acrese doc, figlio di Elio, artigiano e componente del gruppo popolare Cantannu Cuntu e Marilena, impiegata. Curto fa vivere una lunga giornata alla sua città. L’entusiasmo è alle stelle e contagia proprio tutti; amici, giovanissimi, intere famiglie ed anche chi non ama né la musica né questi tipi di programmi. La vittoria è ad un passo ed allora la comunità si stringe attorno a Curto e l’invito a votarlo impazza su vari social network e sui portali locali e coinvolge anche i tanti acresi che lavorano o studiano altrove. Migliaia anche le foto di gruppo ed i selfie con slogan e messaggi di incitamento o con la mano ad indicare il numero quattro, il suo codice identificativo.
Liberi professionisti, commercianti, artigiani, studenti di ogni ordine e grado. Alle 21 la città è deserta, tutti davanti alla tv o al cinema con i telefoni a portata di mano. Gli applausi cominciano presto, già dopo l’esibizione della prima canzone, un pezzo noto di Cat Stevens. Dalle finestre si intuisce che in quasi tutte le abitazioni, la tv è sintonizzata sul canale due della Rai. Il cinema è pieno come un uovo, può contenere circa duecento persone ma mercoledì erano il doppio. Sventolano anche bandiere e tanti sono gli striscioni. Che Curto era favorito lo si era capito già nelle puntate precedenti e soprattutto nella semifinale ma la consapevolezza della vittoria finale arriva a metà strada. Tutti convinti; non ce n’è per nessuno e così è. Alla fine Curto ottiene il 72% dei voti contro il 28% della sfidante Roberta Carrese. La sua Acri ha dato il proprio contributo ma il sostegno è arrivato anche da molto lontano. E’ delirio, mani al cielo e abbracci. E’ da poco passata l’una, la festa può iniziare. Caroselli di auto, stereo che passano le sue canzoni a manetta, fuochi pirotecnici, infine il ritrovo in piazza Sprovieri in un clima di grande gioia e soddisfazione.
Inevitabili i commenti sui social network; “Fabio orgoglio acrese”, “Fabio, esempio da seguire anche per i politici”, “Fabio sindaco”. Il vincitore ringrazia la sua città e già dopo pochi minuti concede la sua prima intervista ufficiale ad una radio locale; “non vedevo l’ora di vedere la mia città natale esultare, sognavo ciò da quando ero bambino, è stata unita per una causa positiva, amo Acri e gli acresi.”
Quindi la promessa; “appena posso sarò in città tra voi.” Umile, combattente e determinato come il resto della sua famiglia, orgoglioso delle sue origini, Curto si guadagna anche i complimenti del presidente della Regione, Oliverio; “questa importante affermazione evidenzia ancora una volta che la Calabria è in grado di esprimere personalità dotate di talento, ma soprattutto di forza di volontà. In Fabio Curto riconosco la nostra matrice culturale di base, fatta di umiltà, attaccamento ai valori semplici e fondamentali della vita, di tenacia e caparbietà, caratteristici della nostra terra.
Spero di poterlo incontrare per intrattenermi con lui e con i suoi genitori, a cui va riconosciuto il merito di aver saputo sostenere l'inclinazione artistica del figlio, per ringraziarli di aver contribuito a dare al Paese e all’Europa un’immagine positiva, vincente e sana della Calabria.
La nostra regione deve riuscire a scrollarsi di dosso pregiudizi negativi che non corrispondono affatto alla realtà. La Calabria può contare su uomini e donne, giovani e meno giovani impegnati quotidianamente ad acquisire credibilità nel mondo, esprimendo il meglio in ogni settore sociale, economico, artistico e culturale, e Fabio Curto è uno di loro
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PUBBLICATO 29/05/2015





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