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Operai forestali: quale ritorno a casa?

Foto © Acri In Rete
Michele Trematerra
Solo oggi ho letto sul vostro sito un articolo del sig. Saporito circa il ritorno a casa degli operai forestali.
Confesso di averlo dovuto leggere due volte, perché non riuscivo a capire come fosse possibile che, in un breve articolo, ci fossero così tante inesattezze.
Mi domando perché, prima di scrivere, non ci si informa.
Sarebbe stato sufficiente chiedere a chi, negli anni passati, ha gestito il comparto ed è stato estensore di una delle poche leggi di riordino generale approvata nella scorsa legislatura regionale. Ossia, al sottoscritto. Allora qualche chiarimento è necessario.
La frase che mi ha lasciato sbigottito è quella in cui si fa riferimento “al ritorno a casa dei lavoratori”. Mi chiedo: ma dove erano? Sul lago di Garda, come molti giovani acresi, o nel Nord Italia in qualche cantiere dell’alta velocità? No, secondo Saporito erano stati dirottati in periferia tra boschi e vallate. Ma lo sa Saporito che lo Stato finanzia con soldi pubblici, 140 milioni di euro all’ anno per progetti sul dissesto idrogeologico, a cui vanno aggiunti i circa 100 milioni che mette la Regione e che con questi soldi si pagano i progetti di questi lavoratori (14 mensilità, 12 più tredicesima e quartodicesima) per sovraintendere ai nostri boschi e per attività di prevenzione del dissesto idrogeologico ?
Aggiungo che, per andare in periferia, come dice il nostro Saporito, agli stessi operai viene riconosciuto un rimborso chilometrico.
Insomma, gli operai erano dove dovevano essere, cioè sul loro luogo di lavoro. Poi, si tira in ballo il presidente Oliverio, che secondo l’articolo riporterà i nostri operai a curare le aiuole e sistemare i giardini. Non penso proprio che Oliverio abbia la possibilità di fare tutto questo, perché troverebbe l’opposizione dei sindacati ma soprattutto della Corte dei conti che, in più occasioni, ha redarguito la Regione e quindi anche il sottoscritto da un uso non confacente delle maestranze. D’altronde, i soldi pubblici per la forestazione vanno spesi nella forestazione, non per i giardini pubblici e le aiuole. Dire queste cose potrebbe essere poco popolare ma è profondamente giusto.

Ps
Ne approfitto per altre due cose.
La prima: auguri a Fabio Curto, E' stato grandioso, ma mi ero già espresso sul mio profilo Facebook. La seconda: un invito a tutti gli acresi. E’ partita, anche se con difficoltà, la raccolta differenziata. Differenziamoci come cittadini e, quindi, differenziamo. Lo dobbiamo a chi verrà dopo di noi, a loro dobbiamo lasciare una città ed un ambiente più salubre.

PUBBLICATO 30/05/2015





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