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Allegro ma non troppo...

Foto © Acri In Rete
Paolo Branca
E’ bello vedere le strade e le piazze riempirsi di gente, è bello sentire i rumori e i suoni che entrano dalle finestre ed è bello sapere che c’è ancora vita che scorre tacita e nascosta nel nostro piccolo e problematico paese che è Acri.
Vogliamo complimentarci sinceramente con chi spende il proprio tempo e cerca in tutti i modi di mantenere accesa la vita paesana organizzando manifestazioni ed eventi che vanno dalla cultura allo spettacolo, dallo sport all’arte. Esempi possono essere i raduni motociclistici e automobilistici, le manifestazioni sportive amatoriali e professionali, le adunate in piazza per concerti ed eventi di spettacolo.  Sono tutti tentativi per tenere alti gli interessi di noi cittadini e motivare nuovi stimoli di vita quotidiana.
Prendo spunto da due recenti manifestazioni che ci hanno diversamente emozionato per ammonire gli organizzatori, senza però scoraggiarne l’operato futuro ma spronare a migliorare sempre.
Ci siamo adunati più volte nella Villa Comunale (Gazebo) per manifestare le nostre comuni emozioni e sostenere il nostro “Ulisse di Acri” e proprio domenica scorsa in occasione della V Stracittadina di corsa amatoriale abbiamo tifato per i nostri sportivi, piccoli e grandi, che hanno percorso e animato le vie del paese nella speranza di arrivare primi al traguardo. Ebbene in occasione di manifestazioni festose come queste ci siamo ritrovati ad affrontare, purtroppo, la parte più antipatica e stonata: si sa bene che la medaglia ha due facce. Ancora oggi attaccate alla struttura del Gazebo si possono notare gli inviti a votare a numeri telefonici,  fatti di polistirolo, per Fabio Curto; sulla strada dove è stato allestito il traguardo della corsa amatoriale, sempre nei pressi della Villa Comunale, lunedì (e probabilmente sono lì ancora adesso) si potevano notare per terra e lungo tutta la ringhiera le fascette in plastica utilizzate per sostenere i cartelloni pubblicitari.
Quando a casa di ognuno di noi si organizza una festa dopo i festeggiamenti si lavano i piatti e si gettano via i rifiuti negli appositi cassonetti. Ci dobbiamo mettere bene in testa che il Bene Pubblico è il salotto di casa nostra, quindi deve sempre rimanere pulito e ordinato. Non credo, che in casa propria, noi tutti gettiamo i rifiuti, maleducatamente, per terra o li nascondiamo dietro i mobili o sotto i tappeti. Vogliamo cambiare in meglio questo paese e, con grosse ambizioni, il mondo? Allora ognuno di noi deve volere il meglio anche fuori dal nostro salotto.
Dobbiamo sempre farci una sola domanda: quello che sto facendo adesso fuori, lo farei a casa mia?
Se il nostro amore ci ha lasciati, il fazzoletto di carta per asciugare le lacrime non buttiamolo a terra ma nel cestino, non è bello vederlo per terra; se il nostro amatissimo e fedelissimo cagnolino ha fatto i bisogni nei giardinetti comunali sotto casa, li dobbiamo raccogliere.
Non sarebbe bello entrare in casa nostra e, distratti dalle cartacce buttate in ogni dove, calpestare la cacca di nostro figlio fatta sul tappeto!

PUBBLICATO 08/06/2015





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