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Bozza per la riorganizzazione dell'ospedale Beato Angelo

Foto © Acri In Rete
Redazione
Di seguito pubblichiamo la bozza di una proposta presentata dall’amministrazione comunale di Acri al dott. Gianfranco Filippelli (commissario straordinario dell’ASP di Cosenza) per la riorganizzazione dell’ospedale “Beato Angelo”.

In seguito agli incontri che l’Amministrazione Comunale di Acri ha avuto con la S.V., il primo subito dopo il Vostro insediamento, unitamente ai sindaci del comprensorio, il secondo durante la visita che Voi avete fatto all’Ospedale di Acri in data 18/04/2015, abbiamo potuto apprezzare la Vostra disponibilità a voler procedere ad un potenziamento della struttura ospedaliera di Acri.
A tale riguardo, l’Amministrazione ha incontrato operatori sanitari della struttura, per definire la presente bozza di tipologia del nostro nosocomio, da sottoporre alla Vostra attenzione, con delle integrazioni che riteniamo legittime e non clientelari.
Nella presente bozza si tengono presenti le peculiarità, da Voi stesso riconosciute, del nostro territorio, prevalentemente montano e con infrastrutture di comunicazione molto disagiate che condannano la nostra comunità ad una forma di isolamento che rende difficili se non impossibili alcuni interventi.
Pertanto auspichiamo che si possano almeno risalire a ritroso le tappe che hanno portato al depotenziamento ingiustificato e mortificante del nostro Ospedale negli ultimi anni per ridare ad esso la sufficiente autonomia che permetta di assicurare ai cittadini di Acri e dei Comuni viciniori, la tranquillità e la tutela dei diritti costituzionali ad essi riconosciuti, con una tipologia di ospedale autonomo che consenta l’osservanza dei LEA, la tempistica dell’emergenza, la fruizione di servizi efficienti ed efficaci, pur mantenendo il principio di economicità.
Pima di tutto l’ospedale deve essere in grado di saper gestire in autonomia le emergenze. E pertanto deve essere dotato di un Pronto soccorso emergenza urgenza con pronta disponibilità H24. L’attuale Pronto Soccorso è carente di personale e dei pochi medici assegnati alcuni sono esentati per malattia e i tre attivi lavorano con turnazioni defatiganti. Allo stato il Pronto Soccorso svolge un ruolo di ufficio di collocamento pazienti da ricoverare e il 118 quello di radiotaxi.

Reparto di Medicina.
Nel decreto n° 9, il decreto di riassetto della rete ospedaliera calabrese, il reparto di medicina dell’Ospedale di Acri risulta Unità Complessa. Da quando è stato creato il nefasto Spoke con Castrovillari, il primario del reparto svolge la sua funzione in quell’ospedale, che invece sulla carta risulta unità semplice. Riteniamo pertanto fondamentale che il reparto di medicina di Acri veda riconosciuto ed applicato almeno quanto stabilito da quel decreto.
Il reparto, nonostante la mancanza del primario, presenta delle professionalità e delle specificità che dovrebbero essere prese in considerazione in primo luogo per quanto riguarda i servizi ambulatoriali erogati ad una vasta utenza.
Cardiologia:  Vi opera  un cardiologo (Dott.ssa Manes) che svolge un servizio anche ambulatoriale di ottimo livello diagnostico riguardo elettrocardiogramma, ecocardiogramma;  Ecocolordoppler  ed ambulatorio di Medicina Interna (dott.ssa Ferraro) ; ecografia internistica (dott.ssa Ferraro, Dott. Ritacco e Dott. Ferrari) ;  con un flusso di pazienti molto elevato, per esempio, nel 2014 sono stati effettuati oltre 4.000 ecg; ambulatorio di diabetologia (dott. Ritacco ed all’occorrenza dott.ssa Ferraro). Pneumologia: Vi opera uno specialista pneumologo (Dott. Ferrari) che effettua tutti gli esami di funzionalità respiratoria e svolge una preziosa attività ambulatoriale con notevole carico di lavoro che trova riscontro nelle tante patologie dell’apparato respiratorio diagnosticate (OSAS, BPCO, ecc.)
Malattie del metabolismo: nel reparto opera uno specialista (Dott.ssa Ferraro) che svolge questa attività pur non risultando il servizio (e pur esistendo un piano regionale sul metabolismo) con un notevole flusso di pazienti afferenti per tali patologie.
La Lungodegenza è fondamentale, prevista sul decreto, ma che a tutt’oggi non sembra esistere la volontà di attuarlo come reparto pur esistendo nella struttura numerosissimi locali vacanti e ristrutturati all’uopo.
Risulta  indispensabile anche il potenziamento del Servizio di Dialisiche attualmente funziona tutte le mattine tranne sabato e domenica e due volte di pomeriggio. Se giunge in medicina un paziente nefropatico nei giorni o nei pomeriggi di chiusura di questo servizio, si crea un serio problema, con necessità di trasferire un paziente in altra sede.
Per consentire agli specialisti operanti nel Pronto Soccorso e nel Reparto di Medicina di lavorare ed operare in condizioni ottimali, è necessario una autonomia  nello svolgimento degli esami diagnostici, per effettuare quella monitorizzazione necessaria per diversi tipologie di pazienti (es. pz con angina pectoris, epatopatici, nefropatici, scompensati vari, ecc.) per cui risulta indispensabile un
Laboratorio di Analisi
Il laboratorio d’analisi è indispensabile, sia per le necessità già suesposte del reparto di medicina, sia per altri reparti come la  
Chirurgia Generale
Deve passare da struttura semplice a struttura complessa. Il primario che  è stato trasferito a Castrovillari, ha lavorato per più di 30 anni nell’ospedale di Acri,  e attualmente effettua solo interventi programmati. E’ auspicabile un suo definitivo ritorno nel nostro nosocomio. Nel reparto svolgono un ruolo importante diversi specialisti, svolgendo anche eccellenti prestazioni ambulatoriali.    Anche in questo reparto lavorano da 30 anni specialisti che svolgono un eccellente lavoro, anche ambulatoriale:
l’Endoscopia svolta eccellentemente da uno specialista (dott. Azzinnari)  con esperienza trentennale, specialità che ad Acri non compare proprio, l’Urologia (Dott. Caravetta) che accoglie un flusso notevole di pazienti  per cistoscopia,  biopsia prostatica, Chirurgia in endoscopia, Chirurgia vascolare (Dott. Bonparola) per scleroterapia, varici, ecc,
A tale riguardo sarebbe necessaria la  presenza di  almeno un altro anestesista, perché attualmente ve ne sono tre in servizio, di cui uno fa reperibilità da Cosenza, per cui si creerebbero gravi problemi nel caso servisse con urgenza un rianimatore.
In ultima analisi, sia per medicina che per chirurgia, il personale c’è, ed è anche qualificato, bisogna soltanto riorganizzare le diverse strutture in termini di servizi e di posti letto,  tutelando chi già vi opera ed assicurando ai pazienti un servizio efficiente e soddisfacente.
Psichiatria
Considerata l’alta incidenza di patologie psichiatriche sul nostro territorio, risulta altrettanto indispensabile, riaprire il reparto SPDC  chiuso tre anni fa, la cui chiusura tanti costi e sacrifici sta gravando sui familiari di questi pazienti e sui servizi psichiatrici territoriali.                                    In particolare il SPDC di Acri era punto di riferimento non solo per i pazienti cronici, ma soprattutto per i ricoveri in Trattamenti Sanitari Obbligatori. Da quando il SPDC è chiuso, nei casi frequenti di TSO, è capitato di dover ricoverare i pazienti fuori regione, con enorme spreco di risorse umane ed economiche.
Per ultimo, questa Amministrazione chiede che possa essere riaperto il
Reparto di Ginecologia ed Ostetricia
Che per decenni ha erogato servizi essenziali ad una popolazione di circa 60.000 abitanti, chiuso nel 2011, nonostante avesse dimostrato i parametri di appropriatezza ed il rispetto degli standard di sicurezza.
Proprio per le condizioni di disagiatezza oro-geografica e infrastrutturale già citata, la salute della donna e la tutela della gravidanza e della maternità, con gli eventi di rischio correlati,  costituiscono priorità imprescindibili nella valutazione di una riapertura del reparto.
Fra l’altro, dopo la chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia, non è stato assicurato al nostro comprensorio, il previsto Percorso Nascita, con tutta quella serie di figure professionali che dovrebbero accompagnare gravidanza e parto. I due ginecologi che avrebbero dovuto effettuare prestazioni ambulatoriali ed inserirsi nel percorso, sono stati trasferiti a Castrovillari. Si sono verificati casi di donne che hanno partorito nei pressi o dentro il Pronto Soccorso, fortunatamente andati a buon fine, ma non possiamo affidarci alla buona sorte.
Chiediamo pertanto alla S.V. di voler prendere in seria considerazione quanto esposto e di voler restituire a questo territorio e ai suoi abitanti il sacrosanto diritto alla salute.
Con fiducia e stima

PUBBLICATO 07/08/2015





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