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Le criticità del servizio di recapito della corrispondenza

Foto © Acri In Rete
Uil Poste
Molti calabresi ogni giorno si domandano perché il servizio di recapito della corrispondenza non è più quello di una volta.
Le ragioni sono tante e cercheremo di riassumerle per dare una risposta a chi quotidianamente se la pone. Premesso che il trascorrere dei tempi ed il calo della corrispondenza ha indotto Poste Italiane, per la sopravvivenza del settore, ad un mutamento strutturale della metodologia organizzativa del recapito, altri sono i fattori che ne stanno ostacolano la regolare attuazione. La UILPOSTE Calabria da sempre afferma che un progetto buono se applicato male non può che dare un risultato disastroso.
A questo punto ci tocca entrare nei meandri della struttura organizzativa per capire chi e perché rende questo sistema fragile.
Il suo tallone di Achille non sta nella grande massa di lavoratori, che pur gettando in silenzio, ogni giorno, il cuore oltre l’ostacolo, spesso funge da capro espiatorio di fronte alla clientela, ma tra quanti anelano crearsi un loro piccolo spazio vitale dove sopravvivere grazie ad alcuni padrini.
Quando un territorio viene diviso equamente ne beneficia non solo chi espleta il servizio, ma tutto il sistema ne trae vantaggio, sia in termini di funzionalità che di efficacia ed efficienza.
La UILPOSTE Calabria spesso tenta di scalfire con la forza della ragione questo apparato tentacolare fatto di miles gloriosus (attenti alla traduzione che a prima vista può ingannare) e servi sciocchi, ovvero coloro che aspirano all’ideale, ma non sono l’ideale, sono un po’ l’Alioscia dei Karamazov che destano simpatia ma anche diffidenza, collocati ad hoc, in alcuni punti nevralgici gestionali, incapaci del fare bene ma certamente utili per produrre distonie.
La UILPOSTE Calabria tenta con la forza della legalità di imporre il rispetto di regole che troppo spesso vengono solo utilizzate come cassa di risonanza.
Quando in terra di Calabria si tenta di bypassare con pindariche motivazioni le norme che regolano un’attività come quella della consegna della corrispondenza, non si agevola il protetto di turno, anzi, insieme a tanti altri lo si pone nella scomoda condizioni di chi un giorno potrebbe trovare sul suo cammino, non il privilegio di un giorno, ma il rammarico di una vita, non avendo contribuito al funzionamento di un sistema che offre sostegno economico a sé stesso ed a tutta la comunità.
La UILPOSTE Calabria si batte anche per lui, come per tutti i cittadini calabresi che aspirano ad un servizio espletato secondo regole precise e non secondo gli umori di chi vuole ergersi a deus ex machina di un’attività che da sempre rappresenta il core business di Poste Italiane ma soprattutto il collante sociale che questa terra coltiva da sempre.

PUBBLICATO 31/08/2020





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