COMUNICATO STAMPA Letto 1982  |    Stampa articolo

Una minoranza incoerente con se stessa

Foto © Acri In Rete
Gruppo di maggioranza
Nell’ultima seduta del consiglio comunale, al secondo punto all’ordine del giorno c’era esame e approvazione di una variazione di bilancio, resasi necessaria per trovare la copertura finanziaria per la realizzazione del progetto “completamento installazione imhof e vasche percolatrici aerobiche, ripristino impianto di sollevamento, verifica idraulica condotte esistenti, analisi e monitoraggi ambientali con sistemazione di siti interessati da sversamenti fognari”. La questione, seria e delicata, è stata oggetto di discussione e ha consentito di fare chiarezza sul punto, precisando che l’esecuzione di questo progetto è necessario per risolvere nello specifico il problema dello sversamento fognario che interessa la zona di Macchia di Baffi, che è stata oggetto di sequestro penale. L’Amministrazione Comunale ha immediatamente richiesto e ottenuto dalla procura competente il dissequestro, facendo rilevare che la criticità venutasi a creare in quella zona è tutta da ascrivere alla protratta inerzia dell’Ufficio del Commissario Straordinario per la Depurazione che dopo aver avocato a sé ogni competenza in materia, ha preferito non portare avanti il progetto di financing project, ma avviare un nuovo iter di progettazione con evidente perdita di ulteriore tempo. È chiaro infatti che se i lavori fossero stati eseguiti tempestivamente, come da progetto generale, l’evento in zona Macchia di Baffi non si sarebbe verificato. La vicenda è stata fonte di gravissimo danno, patrimoniale e non solo, a carico dell’Amministrazione Comunale, che in questi quattro anni non è stata con le mani in mano ma ha cercato attraverso incontri con il Commissario Straordinario e i progettisti di accelerare la realizzazione della proposta progettuale che prevede l’ottimizzazione del sistema fognario e depurativo del Comune di Acri, e che gli consentirebbe finalmente di uscire dalla procedura di infrazione. Così come è intervenuta più volte sulla rete fognaria, realizzando con fondi di bilancio 6 vasche imhof e ottenendo le autorizzazioni per quattro anni degli impianti di depurazione che mancavano dal 2016. E oggi, nonostante la conferenza dei servizi relativa al finanziamento dei 15 milioni di euro stia volgendo al termine, si vede costretta a contrarre un mutuo di mezzo milione di euro per portare avanti una soluzione del problema che non sarà definitiva. Anche in considerazione del fatto che la proposta progettuale elaborata dagli uffici comunali con la prevista realizzazione di un impianto di sollevamento in località Montagnola, oggetto della variazione di bilancio presentata in Consiglio, consentirà di servire circa 400 abitanti per equivalente, quando invece la proposta della Struttura commissariale, ovvero la messa in esercizio dell’impianto di Macchia di Baffi, già esistente, collaudato dal 2004, e mai andato in funzione, consentirebbe di servire circa 2000 abitanti per equivalente. Il che significa che questo impianto che oggi in via prudenziale e necessaria, alla luce delle disposizioni giudiziarie, questa Amministrazione si è impegnata a realizzare, rischierà di essere dismesso nel momento in cui verrà poi come da progetto generale messo in esercizio l’impianto già esistente nella predetta località Macchia di Baffi. Una questione, ripetiamo delicata e seria, che richiede particolare attenzione, giusta informazione e che non dovrebbe prestarsi a strumentalizzazioni politiche. Bene fanno le associazioni a sollevare criticità alle amministrazioni ma avrebbero dovuto farlo anche prima, nei confronti delle precedenti amministrazioni che non hanno fatto nulla al riguardo, e non solo ora a sette mesi dalle elezioni. In questo caso l’atteggiamento che ha prodotto denuncia penale e conseguente contrazione di un mutuo a carico dei contribuenti sa tanto di strumentalizzazione. Così come dobbiamo constatare, con amarezza aggiungiamo, che una parte della minoranza, fatta eccezione per la consigliera Anna Vigliaturo che si è astenuta e il consigliere Palumbo, già assente, dopo aver effettuato interventi a tutela dell’ambiente si sono poi assentati al momento della votazione, sfuggendo alle loro responsabilità per la risoluzione di un problema che esiste dal 2004 . Un atteggiamento che sa di incoerenza, che appartiene alla serie del predicare bene e razzolare male e che dimostra che si preferisce criticare senza proporre alcuna soluzione e fare becero ostruzionismo.

PUBBLICATO 28/10/2021





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