OPINIONE Letto 9676

Caro padre Serafino


Foto © Acri In Rete



La tua presenza,
è un caro ricordo nella mia memoria.
Questi giorni natalizi
e, in particolare, la novena di San Nicola
mi portano indietro nel tempo,
quando, ancora ragazza,
correvo in chiesa dove il mio parroco,
Don Antonio Pellegrino,
accoglieva tutti i giovani
per formare la corale.

La tua figura esile e schietta
prendeva posto all'organo
e iniziavi a suonare.
Che festa! Che gioia!
Avevamo l'amore nei nostri cuori.

Oggi, come allora, si ripete la sintonia,
ma i nostri pensieri vanno ai nostri avi
che non ci sono più.
Solo tanti ricordi e nostalgia
di un tempo che fu.


Anna Maria Algieri, “Lettere di Natale ai miei genitori”, Graphisud, Acri, 2003.


Padre Serafino: il viandante della fede
Riproponendo questa mia composizione del 2003 ho voluto ricordare una persona straordinaria, presente fino a poco più di un anno fa nella nostra comunità.
Si tratta di Padre Serafino, infaticabile, sempre attento alla cura del suo ministero e del prossimo. Le sue giornate erano scandite dalla preghiera, dall’apostolato, dallo studio assiduo dei suoi spartiti musicali.
La musica, infatti, è stata la sua preghiera a Dio, il suo inno di fede alla vita e all’uomo, che egli ha posto al centro della sua opera di francescano, umile, deciso e tenace.
La Basilica si illuminava ancor di più con le note dell’organo che lui suonava in modo magistrale riempiendo di commozione il cuore dei fedeli.
Ho sentito esclamare spesso: “Grazie, Padre Serafino per la tua musica! Nel corso della celebrazione mi è sembrato di essere in paradiso!”
Tutto questo da qualche tempo non c’è più! Il suono dell’organo ha perso parte della sua celestiale intensità, della sua angelica armonia. Il fraticello, esile e agile, non percorre più le nostre strade e i nostri vicoli per raggiungere l’Ospedale dove dava conforto agli ammalati, per raggiungere le case degli anziani, per regalare la sua musica alle celebrazioni delle varie chiese del paese.
Ora padre Serafino, per motivi di salute, si trova in una struttura protetta che si preoccupa di offrirgli cure e assistenza.
Il mio augurio è che presto possa rientrare nel pieno delle sue forze così da poter ancora donarci la sua presenza e il suono melodioso della sua musica.
Le foto da me scattate, nonostante egli fosse restio a farsi fotografare, ce lo mostrano pieno di vita e sorridente; sullo sfondo c’è la città di Acri i cui abitanti, certo, non potranno mai dimenticarlo.

PUBBLICATO 04/12/2017  |  © Riproduzione Riservata




L'offerta informativa di Acri In Rete restera' gratuita, senza barriere digitali che limitino l'accesso a notizie, inchieste e approfondimenti.
Se credi in un giornalismo libero, indipendente e impegnato a dire la verita', la tua donazione puo' diventare un sostegno concreto alle nostre battaglie.
La tua donazione sara' davvero una (bella) notizia.






ADV




Ultime Notizie

LA VOCE DI PI GRECO  |  LETTO 1576  
La vendetta del passato
Nei borghi fra le montagne la modernità è arrivata senza storia. Scaricata su una civiltà secolare che aveva umanizzato col sudore delle mani una ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 1319  
Il Sabato nel Villaggio
+ La sanità calabrese cerca disperatamente medici per coprire 466 postazioni di guardia medica, 91 postazioni di medicina generale e 148 postazio ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1611  
L'eollico e la Sila Greca
Una cittadina ormai in via di spopolamento dove chi amministra invece di rafforzare la naturale identità del territorio, fatta di storia, cultura ...
Leggi tutto

CONVEGNI  |  LETTO 1247  
Emergenza climatica. 2,3,4 dicembre conferenza internazionale all’Unical
Nei prossimi 2,3 e 4 dicembre, all’Unical, nella sala congressi – aula magna, è in programma un convegno – dibattito su tematiche ambientali. La ...
Leggi tutto

LA VOCE DI PI GRECO  |  LETTO 1648  
Morte dei mestieri e trionfo dell'usa e getta
C’è un borgo tra le montagne dove quando eravamo piccoli la strada centrale brulicava di artigiani e botteghe. Una lunga vivissima strada sempre ...
Leggi tutto

ADV