COMUNICATO STAMPA Letto 4107

Meglio tardi che mai!


Foto © Acri In Rete



Apprendiamo dagli organi di stampa che l’amministrazione Capalbo, dopo essere uscita finalmente dal letargo, ha deciso di presentare una proposta per il rilancio dell’ospedale “Beato Angelo” di Acri. Forse il nostro Sant’Angelo ha aperto qualche mente oppure, più prosaicamente, il nostro lavoro di questi anni come associazione, nata a difesa dell’ospedale cittadino, ha avuto finalmente un riconoscimento.
La proposta presentata dall’Amministrazione prevede la richiesta di una struttura di ospedale generale per come previsto dalle norme attualmente vigenti, ed in seconda opzione si punta sull’ospedale generale riunito con san Giovanni in Fiore.
Proposta che ricalca integralmente quella che abbiamo presentato 6 anni fa all’allora amministrazione Tenuta e nel 2017 alla neo insediata amministrazione Capalbo, ma anche a tutti gli organi sanitari provinciali e regionali.
L’ex assessore Le Pera, probabilmente defenestrato, vicino alle nostre posizioni, aveva chiesto di discutere, proprio la nostra proposta, cosa poi avvenuta nella 3a commissione comunale sanità lo scorso anno, ma forse proprio per questo dimissionato.
La nostra ipotesi di progetto, che alleghiamo, è stata sottoposta anche in questi giorni all’attenzione di politici regionali e nazionali.
Essa prevede l’istituzione di una nuova tipologia di ospedale “Spoke di montagna”, insieme a San Giovanni in Fiore, sul modello di ospedale generale con autonomia gestionale ed organizzativa, con reparti annessi nei due presìdi.
In questi anni l’ospedale acrese ha subito scelte illogiche, tra le quali: la chiusura di reparti come la psichiatria, l’ostetricia e ginecologia con annesso punto nascita, chiusura di alcune branche specialistiche, spostamento del laboratorio analisi al primo piano del vecchio padiglione, lo spostamento del poliambulatorio, la chiusura del reparto di Chirurgia (al posto del quale sono previsti solo prestazioni chirurgiche ambulatoriali), e dell’ambulatorio oncologico.
Adesso, in piena pandemia, è stato realizzato un reparto Covid con 20 posti letto, al quale se ne doveva affiancare un altro di 16 posti letto, previsto a fine marzo, con la conversione del reparto di Medicina, progetto poi per fortuna bloccato.
Tutto lo sforzo sembra ormai rivolto al Covid, che viene affrontato sguarnendo altri reparti e servizi ospedalieri per spostare il già ridotto personale presso il reparto che una volta era la Chirurgia, come se le altre patologie nel frattempo fossero scomparse.
Il personale sanitario insufficiente per le unità andate in quiscenza, rimaneggiato, sottoposto a turni massacranti, oramai è allo stremo.
A testimonianza del fatto che Acri è abbandonato al proprio destino è il caso del reparto di Medicina, unica struttura complessa presente nel nostro ospedale, per la quale non è stato ancora espletato il concorso per il primario, come previsto dagli atti azziendali.
L’attuale primario, dott. Muraca, del reparto di Medicina dello Spoke Corigliano-Rossano, dal quale il “Beato Angelo” dipende.
Questi sono i risultati prodotti da una classe politica inadeguata, commissari inetti, dirigenti sanitari provinciali e regionali incapaci, affaristi che si sono mangiati il sistema sanitario regionale sperperando soldi pubblici accreditando strutture private, molto spesso legate in qualche modo a politici regionali.
La popolazione oramai allo stremo subisce, ancora la zona rossa, con servizi ospedalieri ridotti al minimo, servizi sanitari territoriali praticamente inesistenti, esempio lampante delle USCA mai decollate.
Intanto l’altra faccia della pandemia è la crisi economica in atto i cui effetti nefasti si vedranno nel prossimo futuro.
Vogliamo terminare dicendo che noi non siamo oppositori o in contrapposizione con nessuno, vogliamo solo che i cittadini acresi, nonché quelle delle zone limitrofe, trovino una offerta sanitaria degna per potersi curare nel proprio territorio.
Per questo facciamo un ulteriore appello a tutte quelle forze politiche e associative per fare squadra comune, al fine di avere una sanità adeguata alle esigenze, e che sia di rilancio per i nostri territori disagiati come lo è il nostro, proponendo di adottare azioni congiunte e condivise, perché la salute è un bene comune.

PUBBLICATO 30/04/2021  |  © Riproduzione Riservata




L'offerta informativa di Acri In Rete restera' gratuita, senza barriere digitali che limitino l'accesso a notizie, inchieste e approfondimenti.
Se credi in un giornalismo libero, indipendente e impegnato a dire la verita', la tua donazione puo' diventare un sostegno concreto alle nostre battaglie.
La tua donazione sara' davvero una (bella) notizia.






ADV




Ultime Notizie

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 993  
Sabato 14 Giugno - Passeggiata ecologica
Serra Crista a 1125 m s.l.m. è un suggestivo punto panoramico da cui la vista spazia fino al lontano Mare Ionio. Sabato 14 Giugno alle ore 8:30 i ...
Leggi tutto

IL FATTO DELLA SETTIMANA  |  LETTO 4399  
Cinghiali, roditori, errore umano, incendi, furto di rame e ( grottesche ) file di auto lungo la statale 660
Oramai stiamo diventando la città del black out telefonico. Amici e familiari che vivono altrove ci irridono. Quindici ( 15 ) ore sono una cosa i ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 1579  
Alla ricerca del segnale perduto
In principio fu il Pensiero, quello di Cartesio che con aria solenne disse: “Cogito ergo sum” - Penso, dunque sono! Poi arrivò un tale Siffredi ( ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 1554  
La solitudine non ci fa più paura
Frequento il Centro per anziani della mia città, Acri, e da qualche tempo ho messo in cantiere un piccolo progetto che mi sta molto a cuore. Nasc ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 725  
Al via la prima edizione del Concorso Internazionale di Musica ''Città di Acri''
Si apre ufficialmente oggi la prima edizione del Concorso Internazionale di Musica “Città di Acri”, un evento che per una settimana trasformerà l ...
Leggi tutto

ADV