COMUNICATO STAMPA Letto 3212

Risanamento delle casse comunali. Facciamo chiarezza


Foto © Acri In Rete



I Comuni dissestati soggiacciono alla disciplina normativa dettata dal Titolo 8 del Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2000, meglio conosciuto come Testo Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali, il quale all’art. 261 prevede che il Comune in stato di dissesto deve presentare al Ministero dell’Interno l'ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato che viene istruita dalla Commissione per la finanza e gli organici degli enti locali. Superato positivamente l’esame da parte di detta Commissione, l’ipotesi di bilancio viene approvata dal Ministro dell’Interno il quale stabilisce, con decreto, le prescrizioni per la corretta ed equilibrata gestione dell’ente. Così è stato per il Comune di Acri, il quale si è dovuto attenere alle prescrizioni dettate dal Ministro. Lo stesso Testo Unico al successivo art. 265, che disciplina la “Durata della procedura di risanamento ed attuazione delle prescrizioni recate dal decreto di approvazione dell'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato”, stabilisce che il risanamento dell'ente locale dissestato ha la durata di cinque anni decorrenti da quello per il quale viene redatta l'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato e che l'inosservanza delle prescrizioni contenute nel decreto del Ministro dell'Interno comporta la segnalazione dei fatti all'Autorita' giudiziaria per l'accertamento delle ipotesi di reato. Dunque, nel caso in cui l’ipotesi di bilancio stabilmente equilibrato non viene approvato entro cinque anni e non vengono osservate le prescrizioni contenute nel decreto del Ministro, gli amministratori dell’ente devono risponderne penalmente dinanzi all’Autorità giudiziaria. Da questo ragionamento, che appare contorto ma non lo è, se ne ricava che l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Capalbo, portando il Comune fuori dal dissesto entro i cinque anni previsti, non ha fatto altro che osservare l’obbligo impostole dalla legge, così evitando le pesanti conseguenze che ne sarebbero scaturite. Se a questa rigorosa previsione normativa si aggiunge che a risanare le casse comunali non è stato né il Sindaco né la sua giunta ma i cittadini che si sono visti aumentare al massimo tutte le tariffe relative ai tributi, con la soppressione finanche di servizi importanti, se ne ricava che il primo cittadino non ha proprio nulla da esultare. Il Sindaco è in campagna elettorale, è vero e lo si comprende, ma prendere in giro i cittadini è altra cosa. Maurizio Feraudo - Consigliere comunale

PUBBLICATO 02/02/2022  |  © Riproduzione Riservata

ADV




Ultime Notizie

I RACCONTI DI MANUEL  |  LETTO 361  
Viva l’Italia interna
Fa un caldo atroce anche sulla Sila questo venerdì. Addirittura le previsioni.... ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 547  
Mariacristina Zangari nuova presidente del Rotary Club di Acri
Mariacristina Zangari è la nuova presidente del Rotary Club di Acri. A passarle il collare, nel corso della cerimonia del passaggio delle consegn ...
Leggi tutto

NOTA STAMPA  |  LETTO 512  
Azione non ha partecipato
In riferimento all’articolo pubblicato su Acri in Rete in data 3 luglio 2025, dal titolo “Nessun accordo con Sinistra Italiana”, la Segreteria Pr ...
Leggi tutto

LIBRI  |  LETTO 411  
Due nonne italoamericane e una nipote a stelle e strisce. Il nuovo libro di Giuseppina Aiello
“Due nonne italoamericane e una nipote a stelle e strisce” è il nuovo libro di Giuseppina Aiello, edito dalla Casa Editrice Menna di Avellino. Le ...
Leggi tutto

POLITICA  |  LETTO 2425  
Ecco la nuova giunta
Nei giorni scorsi il sindaco Pino Capalbo ha nominato i nuovi cinque assessori che.... ...
Leggi tutto

ADV