CRONACA Letto 8553

Scuola e molestie. Il docente accusato ha insegnato anche ad Acri. Il racconto di una delle vittime


Foto © Acri In Rete



La vicenda del docente, accusato da una studentessa di molestie e apprezzamenti fuori luogo, suscita incredulità e rabbia.
Anche in noi genitori e docenti. L’episodio, avvenuto all’interno di un liceo di Castrolibero, ha ancora molti aspetti da verificare. Stanno indagando carabinieri e Ministero.
Nel frattempo è “caccia” al nome del docente e della studentessa.
Il docente di matematica e fisica ha un nome e cognome; si chiama Angelo B., quasi 60 anni, di Cosenza, sposato con figli.
Abbiamo scoperto che ha insegnato per un bel po' di anni anche in un istituto superiore di Acri.
Anche qui, pare, non lesinava complimenti alle sue studentesse.
Di seguito riportiamo uno stralcio dell’intervista fatta da Repubblica ad una delle ragazze molestate.
R. Un uomo brillante, arguto, un insegnante capace e interessante, una persona vicina alla mia famiglia. Era stato compagno di università, a Cosenza, di mio padre e l’ho sempre vissuto come un adulto vicino.
Quando l’ho ritrovato, in seconda superiore, ero contenta. I suoi commenti sfrontati, perché è stato subito sfrontato, nei primi tempi li ho considerati complimenti. Ero piccola e poco strutturata per capire il significato profondo di quelle parole.
D. Che cosa le diceva?
R. “Se portavo i capelli con la coda alta, mi chiamava bella cavalla e diceva che aveva voglia di galoppare. Faceva continui commenti sul mio seno, il mio culo, la mia vita sessuale. O quella che lui immaginava con me.
Ogni spunto della lezione era un’allusione pornografica. Dal secondo al quarto anno quel docente ha perpetrato una costante violenza nei confronti miei e delle mie compagne. Nessuna di noi, immerse com’eravamo nella cultura sessista di quella scuola, ha davvero pensato potessero essere violenze”.
D. Ci sono stati anche contatti fisici?
R. Sì, cercava spesso l’abbraccio, con la mano morta provava a toccare il seno. A me, ad altre.
D. Ha mai parlato di tutto questo con i suoi genitori?
R. Ero bloccata dal fatto che li conoscesse, e dal fatto che non riuscivo a distinguere tra porcherie e galanterie. E’ la cosa che mi fa più rabbia ancora oggi, una persona che conoscevo, una persona così intelligente.
D. Lei si è scagliata contro la preside. La dirigente ha tenuto tutto a tacere per la buona immagine della scuola.
In nome dell’istituto che per diciassette anni aveva fatto crescere, ha nascosto il pestaggio selvaggio di un ragazzino e tutte le denunce ricevute sulle molestie del professore di matematica.
A una studentessa di prima che andò nel suo ufficio con i genitori, promise che avrebbe girato tutto alla Procura della Repubblica. Non l’ha fatto. Si limitò a sospendere il prof. per un mese, poi a cambiargli plesso.
Passò dal Valentini al Majorana, lo stesso edificio.
Aveva offerto al professore di matematica nuove prede e le vecchie continuavano a incontrarlo in corridoio.
Per dovere di cronaca sottolineiamo che il docente non è indagato e che è innocente fino all’ultimo grado di giudizio tuttavia, secondo noi, non può più svolgere questo tipo di mansione.

PUBBLICATO 09/02/2022  |  © Riproduzione Riservata

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