COMUNICATO STAMPA Letto 3056

Ai falsi profeti


Foto © Acri In Rete



Il 26 giugno la Citta di Acri ha confermato la fiducia a Pino Capalbo Sindaco e alla sua squadra di governo perché ne ha apprezzato la capacità amministrativa dimostrata nel quinquennio precedente e soprattutto la capacità di lavorare per realizzare fra i tanti obiettivi quello fondamentale di uscire fuori dal dissesto.
Dopo mesi di silenzio da parte della minoranza, che del resto non avrebbe potuto fare altro che intervenire con attestazioni di elogio per quanto fatto durante questa estate, visti i tanti eventi organizzati e patrocinati che hanno consentito un record di presenze, con strade e piazze piene, oggi, redarguiti da una nota testata giornalistica locale (ndr acrinrete, articolo “dimettetevi), riappaiono con un articolo che ostenta una cattiveria inaudita.
Siamo consapevoli che il problema dell’acqua sta creando non pochi disagi ai nostri cittadini, e di questo chiediamo venia ma chiediamo anche comprensione, perché sono problemi atavici, che sussistono da decenni, e per i quali la soluzione spesso non è facile.
In queste settimane non siamo di certo stati con le mani in mano.
Per il problema legato alla torbidità delle acque è stato avviato un piano di pulizia dei serbatoi e delle condutture che sta portando alla definitiva risoluzione del problema stesso, con analisi che ripetute stanno dimostrando, abbassandosi i valori percentuali dei coliformi riscontrati, che non c’era nessuna infiltrazione fognaria, dunque fecale, ma solo intorbidimento dovuto a probabile innalzamento della falda acquifera.
Il guasto che ha interessato la cabina elettrica dell’impianto di “Ominiello” nella giornata di martedì e che ha determinato l’interruzione del servizio idrico per buona parte della città, con conseguente necessità di chiudere le scuole, è serio e complesso.
Nonostante una spesa di circa 130 mila euro, messa a disposizione da questa Amministrazione, per l’efficientamento dell’impianto, questo continua a dare problemi, perché così come è stato rilevato dagli stessi dipendenti Enel, si tratta di un impianto “assurdo” nella sua conformazione, che prende l’acqua che scende per caduta da giù e la riporta ad una altezza con un dislivello di almeno 500 metri. E perché il tutto funzioni è necessario un impianto elettrico con una potenza di circa 20000 Watt.
Un sistema alternativo sarebbe possibile ? Si forse si, ma ha un costo stratosferico, circa due milioni di euro e per un Comune sino a qualche mese fa in dissesto era impossibile pensare ad un investimento del genere.
Oggi ci stimo lavorando, e siamo sicuri che con i fondi del PNRR possiamo realizzare un sistema di approvvigionamento idrico meno contorto e soprattutto meno esposto a rischi. Intanto nell’immediato stiamo cercando di ripararlo nel più breve tempo possibile per attutire i disagi che conosciamo anche noi vivendo in questo paese e avendo anche noi a che fare con i rubinetti che non erogano acqua.
E mentre il Sindaco e la sua squadra si prodigano, lavorando in maniera ininterrotta perché il servizio venga ripristinato c’è chi (la minoranza) pensa a strumentalizzare e polemizzare, con cattiveria inaudita, sulla visita istituzionale riservata al comune di Bardolino, al suo Sindaco e ai tanti acresi che lì si sono spostati tanti anni fa. Una visita che è stata un voler ricambiare la cortesia visto che il Sindaco di Bardolino quest’estate, per chi non lo sapesse o volutamente lo dimentica, ha fatto tappa ad Acri ed accolto dal Sindaco ha avuto modo di apprezzarne le tante bellezze paesaggistiche, culturali e anche enogastronomiche e ha espresso il desiderio di istituzionalizzare il legame tra le nostre due comunità, caratterizzate da un grande senso di accoglienza.
È vero Bardolino e più in generale il lago di Garda è il luogo dove tanti nostri concittadini sono emigrati per trovare maggiore fortuna, ma nessuno ha mai pensato di scherzare su questo tema.
Riteniamo anzi che essere stati i primi come amministrazione ad essere andati a vedere come si sono integrati, quello che sono riusciti a realizzare in quei luoghi, per apprezzarne capacità, competenza, bravura, sia stata una testimonianza di affetto e vicinanza.
Ci piacerebbe anche a noi avere la mole di turisti (soprattutto tedeschi) su cui può contare Bardolino.
Ma sappiamo che non è così, e allora il nostro compito è e sarà quello di accogliere i tanti acresi che oggi sono fuori per motivi di lavoro, sempre, in qualsiasi momento riterranno di ritornare nella propria città, per un giorno, una stagione o il resto della vita.
E ridargli la voglia di ritornare perché magari troveranno la loro Acri, sì proprio la loro ridente città ai piedi della Sila, attrattiva per investire e mettere in gioco le proprie capacità.

PUBBLICATO 06/10/2022  |  © Riproduzione Riservata

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