EDITORIALE Letto 2431

Supercazzole e ambiguità


Foto © Acri In Rete



Non contenti di averle dette sulla stampa, partiti, esponenti politici ed amministratori hanno ritenuto opportuno dire fesserie anche nel più importante organo politico-istituzionale di una comunità: il consiglio comunale.
Sull’ospedale si continuano a lanciare supercazzole.
Le stesse di qualche anno fa. Nuovi medici, nuovi reparti, nuovi servizi. Tutti sanno, anche noi, che il presidio ospedaliero è carente di servizi e personale.
Magari tra pochi mesi sarà potenziato (così come annunciato nel 2017), e saremo tutti contenti, ma ad oggi molti cittadini acresi, compresi noi, sono costretti a rivolgersi ad altre strutture, pubbliche e private.
Il consiglio comunale di mercoledì ha messo in risalto alcuni aspetti importanti: la compattezza e la preparazione della maggioranza, le divisioni e la fragilità dell’opposizione, le supercazzole di qualche amministratore.
A proposito di quest’ultimo aspetto sembra che il mondo sia capovolto.
L’assessore Maiorano, per molti anni molti vicino all’Udc dei Trematerra, partito grazie al quale ha avuto importanti cariche politiche e incarichi professionali ben retribuiti, ora stretto collaboratore di un sindaco Pd, imputato con l’accusa di concussione nella complessa inchiesta Acheruntia, dove il Comune (che lui oggi rappresenta) si è costituito parte civile nonché dichiarato a giugno scorso incandidabile dalla Commissione Antimafi (clicca qui), si permette di dare lezioni di moralità, dal luogo più importante di una comunità, e di criticare l’operato di alcuni organi di stampa rei solo di aver riportato comunicati stampa della Procura di Paola e articoli di media accreditati e credibili al fine di fornire un'informazione completa e corretta.
Maiorano sarà certamente un buon legale e un buon amministratore ma non sa nulla riguardo il mondo della comunicazione.
Pretende di mettere il bavaglio o di avere media che si occupino solo e soltanto di ordinanze, veline e segni zodiacali. Ci fa o c’è?
Maiorano, ma anche altri suoi colleghi di maggioranza, mercoledì ci ha regalato una serie di supercazzole.
Dice, ad esempio, che riportare sulla stampa vicende giudiziarie fa tanto male ai familiari del diretto interessato, ovvero ai mariti, alle mogli ed ai figli.
Da queste colonne invitiamo i magistrati e le Procure a diffondere notizie di indagati e/o imputati solo se essi sono celibi, nubili, orfani e senza figli.
C’è o ci fa? L’assise, infine, ha messo a nudo tutte le difficoltà di una minoranza super divisa.
Il sindaco Capalbo, in questo caso certamente non sprovveduto e scaltro, ha proposto al consiglio che la sua vicenda giudiziaria fosse discussa in assise. Imbarazzo.
La proposta è stata votata favorevolmente dai consiglieri di maggioranza mentre l’opposizione si è schierata in tre modi diversi: favorevole (Cofone-Feraudo), contraria (FdI) e astenuta (FI).
Politicamente una pessima figura, per Capalbo e la maggioranza, invece, un ottimo punto a favore.
La discussione, difatti, è stata largamente appannaggio della maggioranza evidentemente più preparata e organizzata.
Scrive bene Forza Italia, la politica è una cosa seria. Noi aggiungiamo: soprattutto quella fatta nelle sedi opportune dove necessitano competenze e coraggio e che non permette ambiguità e inciuci.

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PUBBLICATO 19/01/2023  |  © Riproduzione Riservata

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