OPINIONE Letto 2214

Il terzo pelo


Foto © Acri In Rete



Non so voi, ma io in questa società sempre più complessa non riesco proprio più a raccapezzarmi. Siamo sommersi da così tante discordanze che   ormai ci scivolano addosso senza che nemmeno ce ne accorgiamo.
L’altro ieri, ad esempio, si è votato in Lombardia e nel Lazio (mica, per dire, a Frascati e a Capracotta). La prima è  la Regione più ricca, la seconda è quella nella quale si trova la città Capitale d’Italia. Eppure, è andato a votare solo il 40% dei cittadini.
Ora, a prescindere da chi ha vinto le elezioni, questo vuol dire che per i prossimi cinque anni il futuro di queste due Regioni verrà deciso da amministratori che rappresentano una minoranza. E’ paradossale, considerato che la maggioranza non avrà quindi una rappresentanza. Tuttavia, nessuno sembra meravigliarsi. Anzi, complice una parte prona dell’informazione, questa cosa viene spacciata tranquillamente per democrazia. Ne consegue che  chi vince, festeggia alla grande.
Si dirà che la colpa è di chi non è andato a votare. Può anche essere. Mettiamo però che l’offerta politica messa in capo fosse di scarsa qualità. Cosa avrebbe dovuto fare un cittadino per far capire che non voleva essere amministrato da certa gente? Magari non andare a votare è una delle opzioni, o no?  La scarsa partecipazione al voto è un segnale di disagio, e/o comunque di disaffezione alla politica. Segnale che, a mio avviso, non andrebbe ulteriormente sottovalutato perché potrebbe ripercuotersi negativamente sulla tenuta democratica del Paese.
Una democrazia “traballante”, infatti, rischia di  risvegliare pericolosi appetiti. 
Eppure, la scarsissima affluenza alle urne non è sembrato preoccupare più di tanto   il diversamente astuto Letta il quale, pur avendo il suo partito perso non solo in Lombardia ma anche nel Lazio (Regione quest’ultima nella quale  governava) si è affrettato a dire che il PD non solo non è stato “assorbito” dai Cinque Stelle, ma è (addirittura!) il primo partito dell’opposizione. Caspita!  Sono soddisfazioni, per un uomo che   ha la stessa arguzia politica di una mosca cocchiera.
Il funambolico Calenda, che con Renzi ricordano tanto Franco e Ciccio dei tempi migliori, dall’alto del suo scarso 5% ha invece sostenuto nientemeno  che la colpa è degli elettori. C’è da credergli, visto che si considera il rappresentante del terzo polo o, forse, sarebbe meglio dire del terzo pelo, considerato i numeri esigui di consenso.

PUBBLICATO 15/02/2023  |  © Riproduzione Riservata




L'offerta informativa di Acri In Rete restera' gratuita, senza barriere digitali che limitino l'accesso a notizie, inchieste e approfondimenti.
Se credi in un giornalismo libero, indipendente e impegnato a dire la verita', la tua donazione puo' diventare un sostegno concreto alle nostre battaglie.
La tua donazione sara' davvero una (bella) notizia.






ADV




Ultime Notizie

OPINIONE  |  LETTO 1902  
Niente di straordinario
Per dovere di cronaca e soprattutto per rispetto di tante persone che hanno prestato e prestano servizio, con professionalità e dedizione, per ga ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 1224  
Demolition derby
Quella che il popolo calabrese si accinge a vivere, a partire dall’imminente presentazione delle liste per l’elezione del Presidente della region ...
Leggi tutto

I RACCONTI DI MANUEL  |  LETTO 2001  
Lettera di una mamma ad un figlio che parte
Ciao figlio mio, chi ti scrive oggi è mamma Calabria. Mi perdonerai se certe cose ho preferito scrivertele anziché avere il coraggio di dirtele d ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 2753  
Acri penalizzata per raggiungere Cosenza
L’ammodernamento della linea ferroviaria Cosenza-Sibari ha... ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 5886  
Il pozzo è inquinato?
Ipse dixit: Acri è cambiata in tutto e in meglio!!! Tanto tuonó che alla fine piovve. È stato un autentico diluvio di parole e i cittadini ne avr ...
Leggi tutto

ADV