OPINIONE Letto 2394

Calafrica


Foto © Acri In Rete



La sanità in Calabria, si sa, è quella che è. D’altra parte anche noi cittadini siamo quello che siamo: non abbiamo la puzza sotto il naso. Nel senso che ormai ci accontentiamo di quello che passa il convento. Siamo ben oltre la rassegnazione, senza ancora averne preso atto.
Deve averlo compreso bene il direttore generale dell’Asp di Cosenza.
Lo scaltro Manager ha comprato ben dieci mezzi di soccorso di base e 10 mezzi di soccorso avanzato tutti usati, spendendo ben 420 mila euro più “oneri”. Mezzi che arrivano dalla lontana Lombardia.
Pensate che l’Agenzia regionale delle emergenze urgenze (AREU) lombarda ne aveva programmato la sostituzione nella logica di garantire “un soccorso moderno ed efficace”.
Quindi, quelli che per i cittadini della Lombardia erano mezzi obsoleti, da sostituire perché a “fine carriera”, per noi cosentini invece vanno più che bene, tant’è che abbiamo speso, quasi mezzo milione di euro per accaparrarceli. Un affarone!
Forse nella sua visione illuminata le ambulanze si sarebbero trasformate magicamente in veicoli ultramoderni, non appena varcato il confine regionale. Peccato però che non sia successo.
D’altra parte l’avveduto Manager è lo stesso che nel mese di ottobre dello scorso anno aveva già dimostrato di saper spendere bene i soldi, investendo in auto nuove e importati.
Aveva, infatti, acquistato un’automobile destinata alla direzione generale, optando per una bella Audi A 6 business per un valore di 75 mila euro. Wow!
Quindi per i malati cosentini ambulanze vintage che in Lombardia andavano  “rottamate” , mentre per companatico una fiammeggiante Audi ad uso della  direzione generale dell'Asp.
In fondo, qui al Sud tutto è possibile. Succede, ad esempio, che mentre si è ancora in del nuovo presidio ospedaliero di Cosenza, nel frattempo venga chiusa la terapia intensiva pediatrica operante nel vecchio ospedale dell’Annunziata, per trasferirla all’azienda ospedaliera “Dulbecco” di Catanzaro. 
L’obiettivo si dice sia quello di costruire un centro unico di eccellenza nel capoluogo di regione. Magari sarà cosi, intanto però si depotenziano servizi importati su Cosenza.
Ricordo che nel 2004 dissero che sarebbe nato il nuovo ospedale della sibaritide. Dopo 20 anni e ben cinque inaugurazioni non se ne vede nemmeno l’ombra.
Ora è vero, come si diceva all’inizio, che ci accontentiamo di quello che passa il convento, ma ancora non portiamo l’anello al naso... forse.
Dalla Calafrica per il momento è tutto, linea allo studio.

PUBBLICATO 22/03/2024  |  © Riproduzione Riservata

ADV




Ultime Notizie

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1296  
Franca Sposato nuova Presidente Fidapa
Si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia del passaggio delle consegne della Fidapa Sezione Acri. A fare da cornice all’evento il ristorante “La ...
Leggi tutto

EDITORIALE  |  LETTO 980  
Spopolamento, mancanza di servizi e nuove abitudini
L’appello, il grido di allarme lanciato dal giovane Angelo Scaglione, ha provocato una serie di reazioni. Tutte vanno nella stessa direzione. O ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 7564  
Acri, tra speranze stanche e promesse vuote: i giovani tra fuga e clientelismo
Una città che parla poco, ma urla nel silenzio. Acri, distesa sulle alture della Sila, è una città che vive sospesa. Le strade sono calme, forse ...
Leggi tutto

IL FATTO DELLA SETTIMANA  |  LETTO 1290  
Maggioranza alle strette
“Prima i mura e intra poi chilli e fora, prima i muri di dentro, poi quelli di fuori.” Gli acresi conoscono bene questo modo di dire che sta a si ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 588  
Biglietto di solo andata
Se guardiamo i numeri dell’ultimo report Censis-Confeoopertie sulla sulla mobilità studentesca, quello che succede al Sud somiglia sempre più ad ...
Leggi tutto

ADV