IL FATTO DELLA SETTIMANA Letto 294

Maggioranza alle strette


Foto © Acri In Rete



“Prima i mura e intra poi chilli e fora, prima i muri di dentro, poi quelli di fuori.” Gli acresi conoscono bene questo modo di dire che sta a significare un metodo adoperato da chi ha il potere al fine di agevolare se stessi, i familiari e gli amici intimi per poi pensare agli altri. Governare con una Maggioranza risicata è un grosso rischio. Al momento la Maggioranza di centro sinistra destra può contare su 9 membri contro gli 8 dell’opposizione. Basta un voto contrario in assise e per un punto importante per creare una crisi. Un altro rischio è rappresentato dal fatto che qualcuno potrebbe approfittarne di questo esiguo numero e, in cambio del sostegno, richiede favori non solo per se stesso ma anche per amici e familiari. Prossimamente vi diremo chi sono e cosa vorrebbero. Il sindaco Capalbo, navigato e tutt’altro che sprovveduto, lo aveva intuito e, difatti, subito le Regionali ha “corteggiato” Sinistra Italiana per farla entrare nella Maggioranza e, quindi, rafforzarla. Per i motivi che abbiamo scritto nei giorni scorsi, il partito di Fratoianni ha detto NO. In questo momento, cioè con 9 contro 8, pare che qualche consigliere ( non tutti fortunatamente ), ovvero ingordi, spudorati e senza scrupoli, avanzerebbe richieste. Assurde e forse irrealizzabili. Non importa, loro ci provano, fanno la voce grossa, minacciano e sperano di ottenere il risultato. La cosa ingiustificabile e inaccettabile è che la Maggioranza di centro sinistra destra, sempre più sfilacciata e innaturale, si autoconvochi non per discutere dei problemi della città e dei cittadini ( lavoro, anziani, giovani, infrastrutture trasporti, cultura, pubblica istruzione, turismo, sanità ) ma per affrontare le orribili “richieste” di taluni consiglieri. Davvero imbarazzante e grave. In questi ultimi anni il Governo Capalbo ha fatto cose discrete ma nello stesso tempo troppe volte è andato incontro a adepti, candidati, elettori, familiari di amministratori. Lo dicono le carte e sebbene i musi lunghi di qualche amministratore oggi pronto ad abbandonare la compagine in caso di altri inspiegabili favoritismi. Quanto scriviamo proviene da fonti accreditate, chi governa pretenderebbe che Acri in rete si girasse sempre dall’altra parte e/o si occupasse, come fanno altre testate giornalistiche, solo di copia incolla, ordinanze, veline e note stampa. Informazione significa anche indiscrezioni, anticipazioni, inchieste, pubblicazione di questioni che altrimenti rimarrebbero sconosciute. Da qui a breve un altro tema potrebbe minare la stabilità di questa Maggioranza di centro destra sinistra; le comunali del 2027. Chi sarà il candidato a sindaco? Un interno o, se non si troverà la quadra, una figura esterna ma sempre vicino all’Amministrazione Capalbo? In quest’ultimo caso gli aspiranti primi cittadini interni, in primis Mario Bonacci, attuale assessore alla cultura, ex vice sindaco, l’unico che finora ha ammesso di puntare a palazzo Gencarelli, subiranno questa scelta o decideranno di intraprendere un altro percorso? Alla fine, la Maggioranza sarà compatta o si dividerà e, quindi, vi saranno due candidati? Dall’altra parte si lavora sotto traccia e per la fine dell’anno ci saranno grosse novità. Sinistra Italiana non starà a guardare, il centro destra vorrebbe partecipare alla competizione ma, a differenza del 2022, con i simboli. Il cosiddetto Civismo è pronto a gareggiare con liste forti. Gli incontri si infittiscono e la campagna acquisti è già in iniziata.

PUBBLICATO 16/11/2025  |  © Riproduzione Riservata

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