OPINIONE Letto 5350

Ritorno al Medioevo


Foto © Acri In Rete



Questo inizio del 2016, oltre ad averci portato  un inverno ballerino, ci ha “regalato”  due “perle giuridiche”, chiamiamole cosi, delle quali avremmo fatto volentieri a meno.  La prima è la sentenza di un giudice siciliano che assolve l’ex direttore dell’Agenzia delle entrate Palermo 1, accusato di avere molestato due impiegate del suo ufficio “palpeggiandole”.  La seconda è il rinvio a giudizio di una  donna di Sonnino, paesino a pochi chilometri da Latina, che a quanto pare si è rifiutata di mettere in ordine la casa e di cucinare.
La sentenza del giudice di Palermo viaggia in buona compagnia,  essendo  in “sintonia” con alcune  “memorabili” sentenze della Cassazione. Ricorderete certamente quella sentenza “illuminata” secondo la quale una donna che indossa i jeans non può essere violentata  se non è consenziente vista la difficoltà  di sfilare l’indumento senza la collaborazione della stessa. Altra “strategica”sentenza quella secondo la quale il reato di  stupro non è configurabile come tale, qualora venga commesso in  gruppo. Di quest’ultima, a suo tempo, avevo già scritto (clicca qui e leggi “lo stupro” ).
Tornando quindi al nostro giudice siciliano, egli recentemente ha stabilito che se il capufficio da una pacca sul sedere o infila le  dita  nella camicetta, tale comportamento  si configura come “ inopportuno atteggiamento di scherzo frammisto ad una larvata forma di prevaricazione e a una, sia pur scorretta, modalità di impostazione dei rapporti gerarchici all’interno dell’ufficio” da parte di un soggetto, in buona sostanza, “immaturo” e aggiunge …“ Nel comportamento dell’ex direttore non è ravvisabile alcun fine di concupiscenza o di soddisfacimento dell’impulso sessuale”.
Vi è chiaro? A meno che non si riesca di dimostrare che  i palpeggiamenti non siano dettati da un’ incontinenza di testosterone che  ha innescato   una irrefrenabile libidine, le pacche sul sedere o le dita nella camicetta non possono essere considerate  molestie sessuali ma  “atti di immaturità”. Questa è davvero bella! Ammesso(e non concesso) che un soggetto sia immaturo anche dopo i 50 anni, come nel caso  del ex direttore dell’agenzia, chi può dire che non sia contestualmente anche un tantino porco?  Inoltre, come si fa a stabilire che la mano fallace non è anche libidinosa? Mistero. Intanto il palpeggiatore (birichino) se la cava a buon mercato.
Il rinvio a giudizio della quarantenne di Sonnino è, invece, una “originale” novità portata, come dicevo all’inizio, in dote dal nuovo anno.  La questione è delicata. Parliamo, infatti, del reciproco impegno che uomo e donna assumono, contraendo  matrimonio, sull’assistenza morale e materiale nell’interesse della famiglia e della coabitazione sancita dall’art. 143del Codice Civile. Ora, dal momento che la donna “fannullona” in caso di condanna rischia da 2 a 6 anni di carcere, una eventuale   sentenza in questa direzione potrebbe  essere utilizzata da  uomini “intraprendenti”  come una clava da brandire all’occorrenza, ad esempio,  quando la coppia attraversa periodi  difficili o addirittura di crisi. Non prepari da mangiare?  La casa non è in ordine?  Rischi di finire in galera. Tutto questo, quando in  poco più di un mese 12 donne sono già state ammazzate, due solo nell’ultima settimana alle quali va aggiunta   una terza, incinta all’ottavo mese, alla quale è stato dato fuoco. Davvero un inizio con i fiocchi, non c’è che dire.
Anno Domini 2016: benvenuti nel Medioevo.

PUBBLICATO 08/02/2016  |  © Riproduzione Riservata

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