COMUNICATO STAMPA Letto 6307  |    Stampa articolo

L'Ospedale "Beato Angelo" e' a rischio isolamento!

Foto © Acri In Rete
Articolo Uno - MDP
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Preoccupati per il futuro del nosocomio “Beato Angelo”, a seguito di comportamenti che fanno presagire un futuro buio per il presidio ospedaliero locale, non possiamo stare a guardare!
A distanza di circa quattro mesi dal consiglio comunale aperto, nel corso del quale è stato adottato all’unanimità il potenziamento, la riqualificazione dell’Ospedale e della rete territoriale, provvedimenti che avrebbero dovuto produrre risultati significativi circa il rilancio del P.O., ad oggi non si intravede alcun riscontro concreto se non piccoli interventi in organico come specchietto per le allodole.
La mancanza di figure apicali a livello medico sta producendo gravi disfunzioni organizzative. Come previsto dal DCA 64, tutte le unità operative semplici presenti nel nostro nosocomio, esclusa la medicina generale che prevede il primario, dipendono dalle UOC dello Spock di Rossano-Corigliano, anche in presenza di quei requisiti previsti dalle nuove norme che prevedono almeno la figura di un Direttore di struttura complessa. La direzione sanitaria aziendale in conformità a quanto previsto dall’atto aziendale e alla delibera n.1664 del 31/08/2017 ha affidato al Direttore sanitario dello Spoke di Rossano, dott. G. Carino, la direzione e la riorganizzazione delle UU.OO esistenti e di nuova attivazione, tra queste la lungodegenza, l’ampliamento del servizio dialisi da 8 a 12 posti letto e l’attivazione dell’ambulatorio di oncologia.
Ad oggi nessun riscontro, anzi, il Dott. Carino è stato esautorato dalle sue funzioni, probabilmente perché non asservito al potere di turno.
L’amministrazione comunale è a conoscenza di tutto ciò?
Oppure è il gran maestro che tira le fila nell’attesa che qualche amico mantenga promesse mai assopite in vista della prossima campagna elettorale?
Un ospedale senza una UOC di Direzione Medica, come prevista dall’atto aziendale, rende sempre più difficile la programmazione di servizi adeguati alle esigenze dei cittadini e con prospettive di crescita professionale per i dipendenti. Dopo la triste esperienza dello Spoke Castrovillari-Acri, riguardante la direzione dell’UU.OO., oltre alla mancanza di una Direzione, i reparti di Chirurgia, Anestesia e Pronto soccorso  ad oggi non hanno la figura di primario.
I comunicati finora pubblicati sulla stampa, riguardo all'installazione della Risonanza Magnetica, del Servizio di Diagnostica per Immagini del P.O. Sant’Angelo di Acri, “sembrano” azioni pubblicitarie,  con le quali l’amministrazione comunale strategicamente, ma con forte miopia, mira a tranquillizzare i cittadini, circa la prossima inaugurazione, incurante delle criticità esistenti in alcuni servizi come, ad esempio, il servizio di radiologia che fatica a espletare le prestazioni di competenza a causa di una totale carenza di personale medico.
E ancora. La chirurgia e il servizio di anestesia lavorano sotto organico medico.
Dove sono i cinque chirurghi e i cinque anestesisti previsti dall’atto aziendale per garantire i LEA  e l’attività chirurgica programmata?
La Direzione Generale con atto n.1924 del 25/10/2017 ha stipulato una convenzione per attività libero-professionale in regime di intramoenia al fine di integrare le prestazioni anestesiologiche, con professionisti dipendenti dall’Azienda Ospedaliera di Cosenza, dei presidi ospedalieri di Paola/Cetraro, San Giovanni in Fiore e Praia a Mare.
Perché per il P.O. di Acri, non vengono stipulate convenzioni per fronteggiare la carenza di personale medico?
COSA CHIEDIAMO?
- Che vengano evitati progetti fantasiosi e improvvisati che impediscano la crescita del P.O.  con la sola grave conseguenza di una mobilità sanitaria degli assistiti verso altri Presidi Ospedalieri e verso il privato.
- Che siano date le stesse possibilità di altri Ospedali di zona disagiata anziché assistere ad atti che privilegiano solo alcune aree territoriali.
- Che siano ascoltate le OO.SS., gli operatori, i cittadini, i sindaci del comprensorio e  venga rispettato l’interesse generale e pubblico.
- Che Acri possa riavere il proprio ospedale, con le prestazioni e gli operatori che negli anni passati lo hanno reso un P. O. efficiente e rispondente alle esigenze dei cittadini.

Se entro VENTI giorni non avremo risposte torneremo in piazza per difendere l’ospedale Sant’Angelo da un piano di tagli e ridimensionamenti che danneggia il territorio e l’assistenza sanitaria a circa sessanta mila utenti.
ACRI TORNI A DIFENDERE ACRI.

PUBBLICATO 13/01/2018 | © Riproduzione Riservata





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