Ernia si, ernia no?


Francesco Spina

Questo che voglio raccontare non è un vero e proprio caso di malasanità: forse, però, poteva diventarlo. Di sicuro, l’esperienza accaduta a mio padre, e dunque in maniera indiretta anche a me, può essere definita come un episodio in cui la chiarezza è da approssimare allo zero.
Mio padre, pensionato sessantenne, da qualche anno è affetto da ernia ombelicale. Dopo anni di convivenza con questo problema, la sua decisione di procedere ad intervento chirurgico. Nel mese di luglio 2018, le prime analisi di controllo per valutare la fattibilità dell’intervento (da considerare che nel 1993 mio padre ebbe dei problemi cardiaci, poi risolti al meglio) e tutti gli eventuali rischi di un intervento comunque considerato “semplice”. Tale intervento, nella quasi totalità dei casi viene effettuato in day-surgery, e nell’ospedale di Acri si eseguono molte operazioni di questo genere. Dall’esito degli esami, la decisione di operare nel mese di ottobre, per la precisione il 17. Essendo, dunque, paziente che assume cardio aspirina, gli sono state prescritte delle punture di calciparina, un farmaco che viene impiego essenzialmente per la cura della profilassi e anche nei trattamenti che mirano a contrastare la patologia tromboembolica venosa ed anche arteriosa, e di conseguenza la sospensione della cardio aspirina. Arrivati però, al 16 di ottobre, cioè a 24 ore dall’intervento la prima anomalia: secondo gli anestesisti le analisi del sangue effettuate da mio padre erano “troppo vecchie” e dunque da rifare, tutto ciò significava l’annullamento dell’operazione. Dopo qualche ora da questa comunicazione, però, la decisione di effettuare d’urgenza le stesse analisi nella mattinata del 17 e procedere poi all’intervento a risultati acquisiti. Fù così, che puntualmente, muniti di tutto l’occorrente per un ricovero e soprattutto di tanta pazienza, nella mattinata di mercoledì 17, io, mia mamma ed ovviamente l’interessato, ci recammo nel reparto di chirurgia dell’ospedale di Acri, per effettuare le analisi e dunque “sperare” nell’intervento. A ricovero in day-surgery ed analisi effettuate, i risultati delle stesse, consentivano l’intervento. Ma come nei migliori thriller un colpo di scena ha negato l’intervento. Il tutto dipendeva dalla presenza di un solo anestesista in sala operatoria, e da ciò che ci è stato riferito dal personale medico presente nell’occasione in casi del genere ne occorrono due. E’ vero?. A malincuore, dunque, e con un senso di sorpresa e rassegnazione il ritorno a casa: intervento rimandato di una settimana. Sette giorni di altre punture di “Calciparina” e sospensione della “Cardio Aspirina” ma come ovvio anche il normale stress che nonostante un intervento che da molti è considerato di “ordinaria amministrazione” è sempre e comunque un intervento. La goccia che fa traboccare, il vaso della pazienza, arriva però mercoledi 24, giorno in cui l’ormai nota operazione era stata fissata. L’arrivo in ospedale alle ore 7, ricovero in day-surgery ma anche in questo caso con immenso stupore, il rifiuto nel sottoporre mio padre all’intervento. Il tutto comunicatoci con grande stupore anche dal chirurgo che doveva operare, lo stesso con un pizzico di delusione comunicava che tale operazione non poteva essere effettuata in quanto uno degli anestesisti ha assegnato un “ASA 3” al paziente. Documentandomi, ho capito che l’ASA è una classificazione dello stato fisico del paziente sottoposto ad anestesia, in una scala di valori che va da 1 a 5. Un ASA 3, dunque, non è operabile nell’Ospedale di Acri e, in questo caso è emerso il buon senso dell’anestesista che non si è assunto le responsabilità. Da sottolineare, però, che appena 12 ore prima, nel colloquio avuto tra mio padre ed un anestesista (evidentemente diverso da quello che doveva effettuare l’anestesia durante l’intervento) l’ok a procedere all’operazione. Il rammarico però, che mi ha portato a scrivere questa lettere di denuncia, stà proprio nella mancanza di chiarezza. Nessuno chiede di dover operare a tutti i costi un ernia che non può essere operata nella struttura acrese, perché sprovvista degli adeguati reparti e strutture in caso di complicanze, ma nello stesso momento mi chiedo e chiedo anche agli operatori del settore ed hai responsabili: perché non è stato detto prima a mio padre che tale operazione non poteva essere effettuata ad Acri? Perché per due volte consecutive nell’arco di 7 giorni è stato programmato un intervento, effettuato un ricovero e poi a pochi minuti dall’operazione tutto è stato annullato? Perché il personale degli anestesisti che operano nel reparto di chirurgia hanno dei pareri contrastanti ed opposti sulla stessa patologia? Perché a mio padre sono state fatte fare per quindici giorni punture di Calciparina che poi non sono servite a niente ma magari potrebbero provocare altri fastidi? |
PUBBLICATO 25/10/2018 | © Riproduzione Riservata

Commenta la news
Ultime Notizie
OPINIONE | LETTO 2248
In via Paolo Borsellino regna l’inciviltà
Qualche giorno fa un noto scrittore su internet pubblicava una bellissima foto del bellissimo balcone pieno di fiori curati tutto l’anno dalla bravissima Sarina che allieta di ... → Leggi tutto
Qualche giorno fa un noto scrittore su internet pubblicava una bellissima foto del bellissimo balcone pieno di fiori curati tutto l’anno dalla bravissima Sarina che allieta di ... → Leggi tutto
SPORT | LETTO 2175
Calcio a 11. Ancora una retrocessione
Non è certamente un periodo felice per il calcio a 11 acrese. Oggi è arrivata la seconda retrocessione di fila; lo scorso anno dall’Eccellenza alla Promozione, quest’anno dalla Prima ... → Leggi tutto
Non è certamente un periodo felice per il calcio a 11 acrese. Oggi è arrivata la seconda retrocessione di fila; lo scorso anno dall’Eccellenza alla Promozione, quest’anno dalla Prima ... → Leggi tutto
FOCUS | LETTO 1898
Verso le Europee. Vendola (Avs); "sono ritornato per combattere le guerre e il premiarato"
Al caffè letterario si è tenuta un’iniziativa di Avs, Alleanza Verdi Sinistra a cui hanno partecipato il segretario locale di Sel, Luigino Vuono, il segretario regionale di Sel, Fernando Pignataro, la ... → Leggi tutto
Al caffè letterario si è tenuta un’iniziativa di Avs, Alleanza Verdi Sinistra a cui hanno partecipato il segretario locale di Sel, Luigino Vuono, il segretario regionale di Sel, Fernando Pignataro, la ... → Leggi tutto
COMUNICATO STAMPA | LETTO 2394
Centro storico: ora basta!
Come Comitato Beni Comuni ci chiediamo se Acri abbia deciso che cosa voglia essere e dove voglia andare. I programmi elettorali sono il patto tra chi si candida per governare e chi viene governato. ... → Leggi tutto
Come Comitato Beni Comuni ci chiediamo se Acri abbia deciso che cosa voglia essere e dove voglia andare. I programmi elettorali sono il patto tra chi si candida per governare e chi viene governato. ... → Leggi tutto
COMUNICATO STAMPA | LETTO 1875
Questione ospedale, dietrofront dell’Amministrazione?
L’esito dell’ultima seduta della commissione sanità allargata non è stato positivo. Si è avuta la percezione di un sostanziale dietrofront da parte della maggioranza rispetto ... → Leggi tutto
L’esito dell’ultima seduta della commissione sanità allargata non è stato positivo. Si è avuta la percezione di un sostanziale dietrofront da parte della maggioranza rispetto ... → Leggi tutto