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Queste persone meritano rispetto

Foto © Acri In Rete
Pasquale Fusaro
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La condizione del disabile che ha la sventura di vivere alle nostre latitudini, presenta aspetti peculiari che aggravano a dismisura le difficoltà legate alle patologie che caratterizzano i diversi tipi di disabilità.
Si tratta di difficoltà che tutti i cittadini della Calabria, disabili o normodotati, imparano fin da piccoli a conoscere e che per una sorta di maledizione, sembrano destinati a subire fino all'ultimo giorno della loro vita terrena.
Il riferimento è alla incapacità del servizio pubblico, in particolare di quello sanitario, di erogare con regolarità ed efficienza quelle prestazioni che in altre regioni del nostro paese sono assicurate senza particolari difficoltà.
A questo proposito, voglio accennare ad un episodio che mi ha coinvolto personalmente, e questo non per aggiungere un altro esempio di malasanità al lungo elenco di casi (anche molto più gravi) che ciascuno di noi ha memorizzato, ma per usarlo come punto di partenza di una riflessione che riguarda le inefficienze delle diverse amministrazioni pubbliche e le responsabilità del potere politico.
E' da sempre che ho imparato ad affrontare le difficoltà che la mia disabilità motoria quotidianamente pone sulla mia strada.
Ho avuto la fortuna di essere sostenuto dalla mia famiglia e da tanti amici che tutti i giorni mi fanno sentire il calore del loro affetto e la loro vicinanza nei momenti difficili. Sono felice per aver avuto la possibilità di studiare e laurearmi, e questo non solo per la soddisfazione di aver raggiunto un traguardo importante, ma perché lo studio ti da una maggiore consapevolezza della realtà che ti circonda e ti fornisce gli strumenti per opporti alle meschinità, all'insensibilità, alle incapacità che il "destino" ha deciso di mettere sulla tua strada e che, nel caso di specie, veste i panni di un ottuso burocrate della sanità pubblica.
Mi riferisco a quell'operatore dell'Azienda Sanitaria di Acri, ubicata in Via Merolini, che dopo due anni di attesa per potere usufruire di qualche seduta di fisioterapia agli arti, riesce solo a dire con tono seccato che bisogna ancora attendere e che il mio nominativo è inserito nella lista d'attesa.
Ed è proprio sulle famigerate liste d'attesa della sanità pubblica che vorrei avviare una modesta riflessione.
Le "liste d'attesa" di alcune Aziende Sanitarie della Calabria, a differenza di quello che accade in altre regioni, non sono un elenco "neutro" di pazienti che attendono di godere di una prestazione, sicuri che la priorità dipenda dalla data della richiesta o dalla gravità della propria situazione personale.
Al contrario, nell'Azienda Sanitaria di Acri, le liste d'attesa rappresentano una straordinaria opportunità per funzionari infedeli e politici in cerca di facile consenso.
A questo proposito, considerato che nel mondo della politica e della giustizia sembra spirare un'aria nuova, chiedo alle competenti autorità di avviare un'accurata indagine, non solo sull'Azienda Sanitaria sopra richiamata, ma su tutte le criticità quotidianamente segnalate dai cittadini, non più disposti a subire in silenzio le prepotenze e di comprendere il significato di "pubblico servizio".

PUBBLICATO 25/10/2018 | © Riproduzione Riservata



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