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Martino;

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
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Grazie alla testata Acri in Rete, che per prima ha affrontata la questione, attorno all’Ecodistretto si sta sviluppando un dibattito animato ed a più voci. Stiamo dando, come giusto che sia, spazio a tutti, anche a chi non ha le giuste competenze e conoscenze. Ognuno, su una questione così importantissima, può e deve dire la sua ma ciò deve avvenire con cautela.
Oggi tocca ad una voce qualificata e competente come Francesco Martino, ingegnere della Martino Associati, la società toscana, composta da vari professionisti, che ha effettuato lo studio di fattibilità preliminare (quindi non progetto esecutivo) sulla realizzazione dell’Ecodistretto (costo 50 milioni circa) e si è occupata in passato della realizzazione degli Ecodistretti di Rossano, Reggio Calabria e Catanzaro.
La Martino Associati è una società italiana che si occupa da oltre 10 anni di servizi di ingegneria ambientale e della pianificazione connessa con l’organizzazione dei sistemi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, della raccolta differenziata e della impiantistica di valorizzazione, anche energetica, dei rifiuti. Abbiamo contattato l’ing. Martino a cui abbiamo rivolto alcune domande.
Cosa è l’Ecodistretto?
Inevitabilmente, in casi come questi, si innesca un dibattito che coinvolge tutti, anche chi non è del settore, pertanto vi è il concreto rischio di leggere o ascoltare enormi falsità.
L’Ecodistretto non è altro che una piattaforma integrata in grado di interfacciarsi sia con i diversi flussi provenienti dalla raccolta differenziata che con i rifiuti urbani residui nell’ottica di massimizzare i recuperi di materie prime e seconde da avviare a riciclo. Trattasi quindi di una soluzione tecnologica molto evoluta e altamente automatizzata, che utilizza sistemi di recupero ottico che nasce dall’esigenza di garantire per il sistema pubblico regionale i prefissati obiettivi di recupero al 2020.
L’Ecodistretto non è né un inceneritore né un termovalorizzatore, prego tutti, soprattutto chi non è del settore, di informarsi e di approfondire prima di pronunciarsi altrimenti si fanno brutte figure, confusione e disinformazione a danno dei cittadini.
Gli Ecodistretti sono aree industriali attrezzate per ricevere rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata.
Al loro interno avviene la completa riconversione dei materiali, ossia la trasformazione in prodotto di tutti i rifiuti in ingresso.
I rifiuti differenziati sono, infatti, accettati, preselezionati per matrici distinte e quindi avviati a specifici trattamenti tecnologici per la produzione di materia prima e seconda, cioè prodotto da collocare sul mercato.
Anche i rifiuti indifferenziati vengono accettati e preselezionati per estrarne materie da affidare al ciclo del recupero.

Perché è importante?
La Calabria è al collasso, tra pochi mesi vi è il rischio concreto di avere rifiuti in mezzo alla strada, i bandi di gara della Regione per trasportare i rifiuti altrove sono andati deserti, non c’è più tempo, le discariche sono colme, l’unica via resta quella del riciclo come del resto ci impone l’Europa in modo che i rifiuti che andranno in discarica diminuiscano dal 65% al 10%.
In Calabria vi sono tre Ecodistretti, Catanzaro, Reggio Calabria e Rossano ma per la Provincia di Cosenza, la più estesa, ne serve un altro e bisogna fare in fretta altrimenti deciderà un Commissario.
In sostanza, l'Ecodistretto dovrà essere il fulcro di una filiera virtuosa a chilometro zero, dalla materia prima al rifiuto, dal rifiuto alla rigenerazione, dalla rigenerazione al mercato, dal mercato al riuso, dal riuso al rifiuto e così via.

Ma serviranno ugualmente altre discariche?
Dopo la scelta del sito in cui costruire l'Ecodistretto, bisognerà passare a quella in cui collocare le discariche per accogliere la componente indifferenziata, gli scarti subiranno comunque un trattamento per renderli innocui sotto il profilo dell'inquinamento ambientale.
L’Ecodistretto è importante anche per abbattere i costi e, ovviamente, la Tari, credo che ogni cittadino sia contento se la bolletta si riduca anche del 90%.
Infine, è importante anche per al forza lavoro e l’indotto visto che un impianto come questo ha bisogno di circa cento unità lavorative.

Più di uno solleva dubbi sulla sicurezza per la salute dei cittadini.
Chi solleva queste cose non è informato o è ignorante, l’Ecodistretto tutela i cittadini, i processi di lavorazione dei rifiuti avverranno in condizioni di massima sicurezza e compatibilità ambientale, non saranno visibili all’esterno e non ci saranno pericoli per la salute, tutto sarà effettuato in modo trasparente ed i cittadini saranno informati.
C’è, poi, la possibilità di produrre biometano.
Di cosa si tratta? I rifiuti organici sono soggetti a un processo per la produzione di biogas costituito da metano e anidride carbonica con una percentuale di metano superiore al 95%, una fonte di energia completamente rinnovabile.
Il biometano è un gas naturale rinnovabile ottenuto della purificazione del biogas ricavato dalla valorizzazione di prodotti e sottoprodotti della filiera agricola, agroindustriale e della frazione organica dei rifiuti solidi urbani raccolti con la differenziata.

Lei ha visitato il sito di Acri, cosa ne pensa?
Vi sono oggettive criticità, legate soprattutto alla viabilità ed alla morfologia e non saprei se potranno o meno essere superate, alla società che dirigo è spettato solo il compito di effettuare analisi e, quindi, non decidere dove realizzare l’Ecodistretto, di sicuro, vista la vicinanza con un impianto già presente vedrei bene una struttura per la produzione di biometano.

PUBBLICATO 27/07/2019 | © Riproduzione Riservata





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