Festa dell’Unità. Oliverio; “per questo territorio cospicui investimenti”


Redazione

Tantissimi gli spunti di riflessione dopo la festa dell’Unità che si è tenuta sabato sera nella villetta comunale di via Campo Sportivo. Grazie ai contenuti ed agli ospiti.
Intanto, occorre fare i complimenti al locale circolo Pd, coraggioso ed intraprendente, uno dei pochi, assieme a quello di Belvedere Marittimo e Rovito, ad organizzare un’iniziativa in piazza incontrando e confrontandosi con iscritti, simpatizzanti, elettori, liberi cittadini. Una cosa non facile in un periodo come questo in cui primeggiano disaffezione alla politica, cittadini demotivati ed amareggiati, divisioni, insulti reciproci. L’area è pienissima e vi sono anche simpatizzanti dei centri limitrofi ed il dibattito (?!), in realtà sono stati dei comizi, visto che non c’è stato alcun confronto tra vari interlocutori né sono state poste domande, è durato più di un’ora. Sul palco il sindaco Capalbo, il consigliere regionale, Aieta, il deputato Bossio, il presidente della regione, Oliverio. Assenti, sebbene annunciati (nessuno li ha giustificati ma durante la serata abbiamo capito il perché e lo scriveremo più avanti), il consigliere regionale, Bevacqua ed il presidente della Provincia, Iacucci. Qualcuno è di casa, come Aieta, che qui ha come riferimenti istituzionali il sindaco Capalbo ed il consigliere comunale Siciliano. Durante questi cinque anni di legislatura, il prof. di Cetraro, che alle elezioni del 2014 ha raccolto oltre 400 voti, si è visto più volte in città e si è prodigato per la canonizzazione di Sant’Angelo. Anche la Bossio qui è di casa, grazie gli ottimi rapporti con Capalbo, si è sempre battuta a favore degli lsu ed lpu. Il primo cittadino ha illustrato, attraverso slide, le cose fatte in oltre due anni di amministrazione e quelle programmate sottolineando la presenza del Pd nelle piazze. Poi è toccato a lui, all’ospite più atteso, il Governatore Oliverio, anche lui qui di casa (sin dai tempi del Parlamento). E’ lui stesso a sottolinearlo; “qui mi sento come a San Giovanni in Fiore, ho amici di vecchia data, conosco benissimo il territorio, comprese le tante frazioni, ho ricevuto tanto ma ho anche dato, verso quest’area l’attenzione della regione è stata alta, dalla edilizia scolastica alla messa in sicurezza del territorio, dalle infrastrutture al lavoro ed al turismo religioso.” Poi il passaggio sulla politica nazionale; “con Salvini abbiamo corso un grande rischio, quella della autonomia differenziata che per il Sud sarebbe stata una iattura ecco perché sostengo un piano Marschall per il Mezzogiorno, se cresce il Sud cresce l’Italia.” Infine l’aspetto più attuale; le elezioni regionali. “Roma non può mortificare i calabresi del Partito Democratico, non può decidere la candidatura, devono spiegarmi perché non sono candidabile, io andrò avanti me lo chiedono in tanti.” L’ambizione di Oliverio è legittima ma nel frattempo continua a perdere pezzi. Mentre parla, infatti, viene pubblicato un altro documento di bocciatura che porta la firma anche di Bevacqua, suo vice alla Provincia, e Iacucci, proprio loro che dovevano essere sul palco accanto a lui. Ma allora perché hanno aderito e garantito la presenza alla festa dell’Unità di Acri? Vabbè, cose loro, anzi cose di un Pd e di un centro sinistra sempre più lacerato che rischia di consegnare la Calabria al centro destra (ad oggi, per loro fortuna, anche esso diviso.) |
PUBBLICATO 29/09/2019 | © Riproduzione Riservata

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