Coronavirus. Ondata di rientri di docenti e lavoratori dal nord


Redazione

Era prevedibile. Nella giornata di ieri abbiamo contattato alcuni amici autisti di bus e ditte di trasporto su gomma che ci hanno confermato le indiscrezioni del giorno prima.
A causa dell’espandersi del contagio e della chiusura delle scuole ma anche approfittando della festa di Carnevale, molti lavoratori, soprattutto docenti in servizio al Nord, ovvero Piemonte, Lombardia e Veneto hanno deciso di fare rientro in Calabria. Purtroppo non siamo in grado di quantificare quanti acresi sono ritornati ma ci auguriamo che siano stati responsabili nell’avvisare gli organi competenti. Immaginate se uno o più persone, eventualmente contagiate, non avvisassero le autorità sanitarie anche perché gli autisti ci hanno confidato che al momento della partenza non ci sono stati controlli. In queste ore, ci risulta, che all’autostazione dei bus Cosenza stanno giungendo numerose persone provenienti dal Nord. Nella giornata di ieri anche il sindaco (lo ha fatto anche il Governatore Santelli) ha emanato l’ordinanza in merito; “si comunica alla cittadinanza che tutte le persone che sono interessate da spostamenti da e per le zone del Nord Italia coinvolte in questo momento dal focolaio di diffusione del cosiddetto COVID-19 (coronavirus) devono immediatamente ed urgentemente comunicare allo stesso Sindaco e/o agli Uffici di Polizia Locale o agli Uffici dei Servizi Sociali i loro movimenti, la data di partenza per le zone indicate, la data di arrivo nel Comune di Acri da dette zone, notizie che permettono di consentire alle autorità sanitarie all'uopo predisposte di porre in essere tutte le necessarie operazioni previste dal protocollo del Ministero della Salute. I numeri da chiamare (in orario di ufficio) per comunicare immediatamente ogni spostamento sono: Centralino Municipale Centralino Municipio 0984 921411, Ufficio Servizio Sociale 0984 921452. Si precisa che il presente documento è meramente a scopo precauzionale e a tutela della salute pubblica. Si invita la cittadinanza a non creare allarmismi.” Insomma, rivolgiamoci agli organi preposti ed evitiamo social ed internet. |
PUBBLICATO 24/02/2020 | © Riproduzione Riservata

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