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Coronavirus e didattica a distanza

Foto © Acri In Rete
Simona Sansosti
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Sono oramai dieci giorni che gli studenti ed i docenti sono messi a dura prova con la didattica a distanza.
Computer, video chiamate, lezioni on line, whatsapp stanno animando queste giornate di grande emergenza.
Una situazione non facile né per gli alunni e nemmeno per i docenti.
Oggi raccogliamo la testimonianza di Simona Sansosti, dirigente dell’Ic Padula.
Cari ragazzi, è accaduto ciò che nessuno di noi poteva immaginare.
Sembra di vivere in un film di fantascienza, siamo confusi, impauriti, sconcertati.
Ma siamo forti e determinati.
Ci siamo trovati, noi per primi, a dover fronteggiare una situazione nuova e inaspettata.
Ci siamo attivati per mantenere un contatto vivo e continuo con voi, molte cose dobbiamo migliorarle (penso alla miriade di compiti assegnati all’inizio o alla richiesta di stampare pagine e pagine di materiale) ma stiamo imparando a dosare impegni e tempi, stiamo affinando i contatti e stiamo sperimentando nuove formule e metodologie didattiche.
Cerchiamo di vivere, insieme, questa esperienza cercando di farne tesoro e di migliorare noi e la nostra società e facciamo di tutto affinché in questa “anormalità” si recuperi la normalità.In questi giorni, in cui il tempo sembra fermarsi e gli spazi ci stanno stretti, dobbiamo fermarci per riflettere su noi stessi, sul senso del dovere che abbiamo come cittadini, sui nostri affetti, sulle nostre aspirazioni, sul nostro futuro.
In questi giorni tenetevi impegnati in qualcosa che vi piace, che vi fa divertire,state lontano dai posti affollati, riscoprite il piacere dei giochi tradizionali, colorate il mondo con i vostri disegni, guardate qualche bel film insieme ai vostri cari, ascoltate la musica che vi piace, leggete un buon libroe dedicate qualche ora del vostro giorno allo studio, perché studiare è vita, studiare rende liberi.
Lo so, non è facile andare avanti da soli, senza la presenza dei vostri insegnanti tutto sembra più difficile, senza il compagnetto che vi disturba o vi fa sorridere sembra tutto più noioso, ma provateci perché il tempo perso non lo si recupererà più.
Nel frattempo noi continuiamo a lavorare per voi e a starvi vicino e aspettiamo con ansia il giorno in cui tornerete a scorrazzare nei giardini delle nostre scuole, a riempire di luce e sorrisi le aule ora spente e buie, perché, come avete ben detto con i vostri disegni “TUTTO ANDRA’ BENE” .
Io conto i giorni che mancano a quando finalmente vi rivedrò passare in quel corridoio che dà sul mio ufficio e allora ci saluteremo, come facciamo sempre, con sorrisi, abbracci e strette di mano.
Perché la scuola siete voi e non c’è nulla di più triste e desolante di una scuola vuota e silenziosa. Perché la scuola non è burocrazia, ma rapporti umani e speranza.
Vi voglio bene!

PUBBLICATO 15/03/2020 | © Riproduzione Riservata





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