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Brownies alla scoperta della terra e dei sapori d'Irlanda

Foto © Acri In Rete
Gaia Bafaro
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In questo momento di difficoltà per l’intero pianeta è essenziale rimanere a casa, tuttavia, c’è ancora una strada verso la libertà che il Covid-19 non è riuscito a toglierci: La fantasia.
Attraverso la nostra fervida immaginazione e il potere della mente, possiamo esplorare paesi , città, luoghi a noi vicini e lontani per conoscerne, magari tramite le pagine di un libro, gli usi e i costumi.
Oggi faremo un viaggio in Irlanda, isola di smeraldo così chiamata per la rigogliosa natura, per scoprire una delle ricette più amate ed apprezzate in ogni parte del mondo : I Brownies al cioccolato.
Ma al di là della ricetta, vi siete mai chiesti perché questo dolce porta tale nome?
Per capirlo bisogna aprire una parentesi sulle credenze Irlandesi, dove le fate e il piccolo popolo sono considerati i “Buoni vicini” e rivestono un ruolo fondamentale nella quotidianità. Ovviamente le storie di magiche creature non interessano solo la terra di Irlanda ma da sempre, sono presenti nell’immaginario collettivo in ogni dove e , varie sono le origini di questi esseri . Alcuni esempi ?
In Norvegia si pensa che le larve che uscirono dal cadavere del mitico gigante Ymir si trasformarono in elfi della luce (che risiedono nell’aria e sono benevoli) ed elfi delle tenebre (che risiedono nel sottosuole e sono malevoli); In Islanda invece, si pensa che gli esseri fatati siano i bambini che Eva aveva nascosto a Dio.
Un giorno, la donna stava lavando i suoi figli presso il fiume, quando il Padre onnipotente la chiamò chiedendole di mostrargli la sua prole, ella, allora, nascose quelli ancora ricoperti di fango.
Il Signore si adirò e condannò quelle creaturine a vivere nascoste dagli occhi degli uomini. In altre terre si crede che il popolo fatato sia composto da angeli caduti, morti pagani o bambini non battezzati.
Alcuni pensano che tutti coloro che fanno parte del piccolo popolo, appartengano ad un’antica razza di uomini che fu scacciata dalla nostra e la loro sopravvivenza dipende perciò da noi.
Tra gli “Altri”non vi sono solo fate, ma anche folletti ed elfi che possono essere buoni o cattivi a seconda della circostanza, essi abitano nei boschi e risiedono anche nelle case degli uomini.
Uno di questi elfi domestici in Irlanda è proprio il Brownie, una sorta di “monachiello” calabrese.
Egli aiuta nei lavori di casa soprattutto durante la notte, adora gli animali e li sorveglia, falcia il grano, trebbia, punisce la servitù cialtrona e come pagamento gradisce ogni tipo di formaggio.
Soprattutto è ghiotto di burro, latte, miele, pane e dolci appena sfornati, lasciati in un posto dove possa trovarli.
L’aspetto di questo folletto è diverso a seconda che si trovi in campagna o in città.
I Brownies rurali non hanno naso, quelli cittadini sono privi delle dita di mani e piedi.
La sua pelle è ricoperta da una crosta di colore marrone, è alto solo sessanta centimetri e vestito di stracci, tuttavia ricompensarlo con degli indumenti nuovi non sembrerebbe una buona idea, infatti, nessun tessuto egli ritiene alla sua portata secondo quanto afferma David Larking nel suo libro “Fate”: “Che mai è questo,basto, besto! Più non calco né calpesto! Duro, duro, duro dare, più non voglio macinare! Se del lino tu mi davi anni ed anni mi serbavi, Niente più economia Ché lontan men vado via…”
Fare arrabbiare un Brownie, secondo la tradizione,comporta dei rischi, egli può trasformarsi in Bwca e assillare i padroni di casa con scherzi e malattie.
A tal proposito, nella letteratura di Shakespeare, il piccolo popolo è spesso presente e nell’ opera “Sogno di una notte di mezza estate” con tali parole descrive quanto può essere dispettoso un folletto: [Riferendosi al folletto Puck]
Non sei tu quel bizzoso spiritello
che al villaggio spaventa le ragazze,
che fa cagliare il latte dentro i secchi,
che armeggia tra le pale del mulino,
e si rende molesto alle massaie
vanificando la loro fatica?

(William Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate).
Ma il poeta inglese non fu l’unico ad essere ispirato dal Piccolo popolo.
L’autore di “Peter Pan”, James Matthew Barrie, ad esempio, descrive le fate come capaci di essere totalmente sia buone che cattive e afferma: “Le fate possono essere soltanto una cosa o l’altra, e non tutte e due insieme perché, essendo così piccole, hanno spazio sufficiente per ospitare un solo sentimento alla volta. Naturalmente possono cambiarlo via, però devono cambiarlo per intero.” (James Matthew Barrie, Le avventure di Peter Pan).
Tornando all’origine del dolce irlandese, il suo nome si deve proprio a quello del Brownie e le sue caratteristiche distintive sono: la crosticina al cioccolato che ricopre la torta di colore marrone, simile a quella del folletto ( Brownie dall’inglese Brown/marrone) ed il burro che è il dono che egli maggiormente gradisce.
Vi salutiamo dunque con la ricetta del dolce fatato, nella speranza di avervi permesso di sorvolare il cielo magico d’Irlanda grazie alla fantasia e al gustoso profumo dei Brownies.
Ci auguriamo di poter presto tornare a viaggiare alla scoperta di nuove terre e tradizioni ma, stati attenti durante il vostro peregrinare a non incontrare la bella regina degli elfi! Potreste essere rapiti come accadde al poeta del XII secolo Thomas il Rimatore:
Thomas il veritiero vide una dama
Allegra, sulla riva erbosa,
Cavalcare l’erta ripida di felci,
Una dama veloce e coraggiosa.
[…] “ Sono regina nella bella terra
Degli Elfi vengo a rapire te.
Mi servirai sette anni per amore,
Thomas il veritiero,vieni con me,
Così come sarà, nel piacere e nel dolore.”
[…] “cosa che tu veda o senta
Thomas,però, la lingua tieni,
Se sol pronunci una parola
Non tornerai alla terra da cui vieni.”
Ebbe scarpe di velluto verde,
E una giacca di fine tessuto,
Thomas per sette anni interi
In terra non fu più veduto.

FRANCIS JAMES CHILD (Le ballate popolari inglesi e scozzesi) .

Brownies al cioccolato:
• 300 gr di zucchero
• 250 gr di burro
• 175 gr di farina
• 130 gr di cioccolato fondente
• 100 gr di nocciole
• 4 uova

Unite le uova e lo zucchero, fate fondere il cioccolato fondente con il burro e incorporateli nell’impasto, infine, aggiungete la farina e le nocciole. Infornate per 35 minuti a 180 gradi.

PUBBLICATO 11/05/2020 | © Riproduzione Riservata





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