ENTROTERRA Letto 2244  |    Stampa articolo

Lucania jonica: l’interno come egemonia

Foto © Acri In Rete
Pino Suriano
condividi su Facebook


Da Rotondella, paese collinare dell’interno lucano affacciato sul mare, mi iscrissi nel 1994 al Liceo di Nova Siri, nuovo centro costiero che era allora, oggi molto meno, in positivo fermento di sviluppo.
Fu quello il momento in cui noi dell’interno incontravamo la costa, i nostri coetanei di Policoro.
L’apparente paradosso su cui vorrei puntare l’attenzione è questo: in quell’incontro tra diversità, a dominare “culturalmente” siamo stati noi.
Noi, paesani dell’interno, abbiamo certamente ammirato e invidiato le loro novità: dalle boutique ai primi pub irlandesi che sorgevano a Policoro, ma di fatto si sono imposte le canzoni dei cantautori che cantavamo noi, l’idealizzazione dei nostri prodotti gastronomici, il nostro modo di fare ironia, le nostre narrazioni sui personaggi del paese, forse un certo nostro modo, tra l’ironico e il decadente, di sentire e raccontare la vita.
Perché questa “egemonia” (uso volutamente una parola di peso)?
Ripensandoci aveva forse a che fare con un certo vantaggio aggregativo: quando uno di noi prendeva la chitarra, tutto il gruppo di paese conosceva già quella determinata canzone, già cantata mille altre volte insieme, e così era impossibile che non si imponesse anche con gli altri.
A prevalere, diciamo così, era un principio di maggioranza numerica, perché in paese eravamo già gruppo, e le nostre narrazioni avevano già una struttura compiuta, comica, che “funzionava” già.
E poi c’era, non meno importante, un certo orgoglio di appartenenza: noi avevamo qualcosa da comunicare come “nostro”, loro no.
Tutto ciò per dire che c’era e forse c’è ancora una forza culturale, nell’interno, che ha a che fare con dinamiche aggregative e forse con i suoi spazi ristretti, con l’impossibilità di non incontrarsi, con quell’essere costretti a ritrovarsi che, nel bene o nel male, ti genera o degenera. Ma soprattutto, è questo che mi sorprende, tutto questo affascina.
L’interno è un luogo di umanesimo facilitato, di continuo stimolo alla critica e alla condivisione, perché l’altro ti riguarda sempre: per parentela, per vicinato, anche nella forma dell’invidia e del gossip di paese.
Qual è dunque il punto cruciale dell’Italia interna? Non so trovare parola più adatta di quella usata su queste pagine da Andrea Di Consoli: il senso.
Nell’interno c’è un rapporto particolare con il senso della vita, ci sono tempo e spazio per interrogarsi sul chi sono e dove vado.
In questi tempi di calo delle vocazioni, nell’interno della Basilicata ci sono paesini di pochi abitanti che hanno dato i natali a sei sacerdoti (più due suore).
È una notizia immensa, secondo me, e c’entra con la questione di cui si parla qui. Nella costa, per capirci, le vocazioni mancano da anni.
Quanta creatività può ancora generare questa “costretta vicinanza” alla domanda di senso? Quanta arte? O al contrario, cosa saremo quando l’avremo persa per sempre con i nostri paesi?
Ho domande e non risposte su questo interno che si difende non per “nostalgia”, ma per una sua sorprendente, non ancora soppressa, egemonia?
POST SCRIPTUM: Mentre scrivo penso al fatto che nella nostra costa jonica lucana non si è mai imposta una tradizione gastronomica del pesce, come a Taranto.
Se ci chiedono della migliore cucina, cominciamo a parlare dei prodotti dell’interno. Anche questa, a suo modo, è egemonia.

PUBBLICATO 01/09/2020 | © Riproduzione Riservata



L'offerta informativa di Acri In Rete restera' gratuita, senza barriere digitali che limitino l'accesso a notizie, inchieste e approfondimenti.
Se credi in un giornalismo libero, indipendente e impegnato a dire la verita', la tua donazione puo' diventare un sostegno concreto alle nostre battaglie.
La tua donazione sara' davvero una (bella) notizia.











Ultime Notizie

SOCIETA' & ECONOMIA  |  LETTO 5648  
Su “La Repubblica”, Besidetech, gioiello della Silicon Valley calabrese. C’è anche l’acrese Filippo Aiello
Nei giorni scorsi “La Repubblica” si è occupata di un’Azienda cosentina di cui fa parte anche l’acrese Filippo Aiello. Pubblichiamo l’intero articolo. In un’Italia sempre più orientata ...
Leggi tutto

I RACCONTI DI MANUEL  |  LETTO 1038  
E che Pasqua sia!
A Pasqua risorge Cristo. Pasqua, dunque, non è una semplice festa, ma è rinascita, rifiorire. E allora che sia una buona Pasqua per gli ammalati e per chi la passerà nella bianca stanza di un ospedale ...
Leggi tutto

FOCUS  |  LETTO 1619  
Focus. L'importanza del Triduo pasquale
Per i cristiani e i credenti la Pasqua è il momento religioso più significativo e importante. Don Davide Iuele, parroco di San Domenico ci illustra il Triduo pasquale ovvero l'ultima cena, la crocifis ...
Leggi tutto

POLITICA  |  LETTO 4190  
Conto consuntivo 2024. Il solito scontro tra maggioranza e opposizione. Già si lavora per regionali e comunali
Nella giornata di martedì il consiglio comunale, con dieci voti favore, tre contro e un astenuto (Sposato), ha approvato il Conto Consuntivo 2024. Durante la seduta fiume sono intervenuti quasi tutt ...
Leggi tutto

POLITICA  |  LETTO 2356  
Conto consuntivo 2024. L’affondo del consigliere Intrieri: “Un avanzo di bilancio che non migliora la vita dei cittadini”
Il consiglio comunale ha approvato, con dieci voti a favore, tre contro e un astenuto (Sposato), il conto consuntivo 2024. Un intervento deciso e critico è stato quello del consigliere ...
Leggi tutto