Storie di questi giorni


Anna Conforti

Qualche giorno fa, precisamente la sera del 2 novembre, mentre stavo per appisolarmi davanti al televisore, all’improvviso ho avvertito un forte dolore all’addome. Pensando che si alleviasse da un momento all’altro, ho cercato di resistere.
Ma dopo qualche ora, in piena notte, il dolore si è ripetuto più intenso, una vera colica insopportabile che mi ha fatto saltare dal letto. Non sapendo cosa fare, sono stata accompagnata al Pronto Soccorso del mio paese, Acri. Lì hanno iniziato subito a prestarmi le cure necessarie: flebo anti dolorifica, prelievo per analisi, e tutto il resto. Appena il dolore si è attenuato, sotto il controllo competente, ma anche gentile e premuroso, della dottoressa e degli infermieri di turno, mentre guardavo il gocciolare lento della flebo, ho incominciato a pensare: e se questo Pronto Soccorso fosse sparito, così come era successo per tutto il resto del nostro Ospedale, dove avrei trovato rifugio e cura in piena notte? Infatti, tutti i Reparti, che avevano operato abbastanza bene per tanti anni fino ad un recente passato, accogliendo e curando malati di ogni genere, per qualche volontà malvagia, (o castigo? o colpa?) erano stati cancellati dal nostro territorio, lasciando non solo la nostra popolazione ma anche quelle di tutti i paesi vicini , sprovviste di un servizio sanitario indispensabile, perchè rispondente a un diritto primario della nostra Costituzione, il diritto alla Salute. Così, mentre le ore scorrevano lentamente, ho avuto modo di riflettere su quanto è accaduto e sta accadendo di terribile in questo anno, a causa del Covid 19. Ancora una volta sono giunta alla conclusione che ormai condividiamo tutti: questo Virus è una tragedia, imprevedibile e difficile da affrontare; come un terremoto, un tornado, di cui l’uomo non ha colpa ( o forse sì ). Ma, delle condizioni estreme in cui versa la nostra Sanità calabrese, di quelle, sì, la colpa qualcuno ce l’ha. La colpa è di tutti coloro che , politici e amministratori, di destra, di sinistra, di centro, vengono eletti e pagati da noi cittadini proprio perché pensino, progettino e scelgano le soluzioni più possibili e adeguate alle necessità della gente, invece, fanno tutt’altro! VERGOGNA! Ma la colpa è anche nostra, di noi cittadini, che , pure essendo consapevoli dei nostri diritti e dei nostri bisogni, abbiamo smesso di ribellarci ad una situazione che, definire stagnante, è troppo riduttivo! Perché la situazione in cui ci troviamo non è rimasta ferma ad alcuni decenni fa, ma è degenerata sempre di più, fino a toccare il fondo! Dei tanti Ospedali operanti nei diversi paesi della nostra Regione, ne sono stati chiusi la maggior parte . Erano in perdita? Beh, li chiudiamo! Come per dire: una persona ha una malattia? Beh , l’ammazziamo, così la malattia sparisce! Questa logica cieca e perversa, che purtroppo abbiamo subito abbastanza passivamente, ci ha portato oggi ad una situazione a dir poco paradossale: la Calabria, una delle Regioni con meno contagi, è stata inserita fra le poche a Zona Rossa, perché, purtroppo, è quella con meno presidi ospedalieri attrezzati! Eppure questa volta il virus non ci ha colto di sorpresa, sapevamo che sarebbe tornato. E cosa hanno predisposto i nostri politici amministratori? Come hanno speso i soldi ricevuto per preparare la Sanità all’occorenza ? NIENTE, NON HANNO FATTO NIENTE! Non solo! Ora hanno il coraggio di ribellarsi al Governo che ci chiude. BASTA! La gente, ormai, toccata da vicino, ha aperto gli occhi! Non potete più trattarci da imbecilli addormentati! E’ ora di svegliarci e di riprendere le lotte civili in prima persona, ognuno nel suo ruolo, con le sue competenze e potenzialità. Da parte mia, pur essendo anziana, intendo dare questo mio contributo alla lotta comune. Mi appello soprattutto ai giovani: fatevi avanti ,siate i nostri porta-bandiera, in questa lotta per i diritti negati! Scrolliamoci di dosso l’indifferenza e la rassegnazione! Mettete in campo le vostre capacità e il vostro entusiasmo! Noi saremo al vostro fianco. Di solito, nei momenti di maggiore difficoltà, si dice: Che Dio ci aiuti! Ma i nostri nonni, più saggiamente, dicevano : Aiutati, che Dio ti aiuta ! |
PUBBLICATO 06/11/2020 | © Riproduzione Riservata

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