Tesoro di Alarico. La ripresa dei lavori fa indignare il geologo-ricercatore Rota
Roberto Saporito
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Il geologo e componente del Comitato scientifico Alarico, Giuseppe Rota non ci sta. Circa cinque anni fa, a Roma, assieme ad altre personalità scientifiche ed istituzionali, presentò le tecniche per studiare il sito in cui dovrebbe essere sepolto il Tesoro di Alarico; georadar, magnetometria e geosismica da utilizzare lungo il fiume che attraversa i territori di Cosenza, Mendicino, Carolei e Domanico. “Ho letto con stupore qualche giorno fa, ci dice Rota, che un team d’ingegneri francesi avrebbe promosso una attività di ricerca in provincia di Cosenza sulle tracce del tesoro di Alarico. Mi chiedo se il MiBACT ha dato, o abbia l’intenzione di dare, l’autorizzazione alle ricerche visto che, la stessa, è stata negata qualche anno fa a studiosi calabresi e al comune di Cosenza. Mi, inoltre, chiedo quale è il giudizio a riguardo degli accademici, circa ottanta, che, a quei tempi, avevano redatto e controfirmato un documento in quanto ritenevano inopportuna e inutile la ricerca. È incredibile! Non siamo messi così male in Calabria al punto da farci colonizzare dai francesi. Quanti storici, archeologi, geologi, fisici e ingegneri si sono laureati brillantemente in Calabria e ivi residenti con grandi sacrifici e coraggio, potrebbero attivare con competenza la ricerca della tomba come sta facendo il sottoscritto (http://www.cngeologi.it/wp-content/uploads/2018/02/GTA02light.pdf), insieme ad altri studiosi già da tanto tempo? Quale è la posizione degli istituti di ricerca calabresi, principalmente Università e Cnr? Ho letto alcune informazioni riportate sul sito creato ad hoc dall’equipe degli studiosi francesi (http://www.tresoralaric1.org/it/tomba-del-re-alarico-i/). Si legge che sarebbero in attesa delle autorizzazione delle autorità franco-italiane e che, avrebbero previsto quale sede dell’associazione una città scelta tra Parigi, Roma o Cosenza. Mi chiedo, cosa c’entra Parigi in tutto questo? Ho letto che si stima al 90% la percentuale di riuscita della ricerca. Mi chiedo, come hanno calcolato tale percentuale e su quale area hanno inteso fare il calcolo della stima? Chiedo, pertanto, ai rappresentanti della politica cosentina e calabrese e delle istituzioni interessate un loro cortese parere a riguardo. Povera Calabria sempre più ultima, dimessa e pecorona sempre più vicina non solo geograficamente all’Africa, da secoli terra di conquista e sempre più lontana da una Italia che conta e che, oramai, non riesce da tempo ad essere all’altezza di un passato glorioso e di una realtà territoriale come Cosenza e comuni territorialmente adiacenti che da 1600 anni ospitano la tomba di Alarico, un’opportunità di sviluppo che il mondo intero ci invidia. W la Calabria che è in grado di farsi rispettare."
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PUBBLICATO 07/02/2021 | © Riproduzione Riservata

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