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Lady Godiva, il corpo e l’erotismo

Foto © Acri In Rete
Gaia Bafaro
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Per secoli il 31 maggio a Coventry era un giorno destinato alla commemorazione della leggendaria cavalcata di Lady Godiva e, nella cittadina, si svolgeva una “processione di Godiva” in suo onore. Chi era l’affascinante fanciulla? Pare che il suo nome reale sia stato Godgifu (dono di Dio) e che si trattasse della contessa di Coventry che, insieme a suo marito Leofrico, elargiva opere di beneficenza alla Chiese e si dimostrava perennemente dalla parte del popolo. Tuttavia, quando sul trono britannico sedevano sovrani danesi, ci fu un momento in cui il conte dovette comunque attenersi al volere centrale ed applicare una pesante tassazione sui sudditi, in tale occasione, Lady Godiva si oppose con tutta la sua forza al potere e alla decisione del marito. Solo dopo alcune dispute Leofrico decise di rimuovere la tassa a condizione che la moglie accettasse di cavalcare nuda per le strade della citta. La contessa colse la sfida e cavalcò con le sue grazie coperte solo da lunghissimi capelli biondi ma ordinò che al suo passaggio tutti dovessero tenere porte e finestre chiuse. Secondo il mito ci fu solo un sarto di nome Tom che spiò tra le imposte della finestra e venne punito da Dio con la cecità. Si tratta di una leggenda caratterizzata da forte erotismo, infatti, fu proprio da questo Tom che ebbe origine la figura del Voyeur e non è tutto, pensiamo ad esempio al nostro verbo italiano “Godere”. Ciò che è certo è che la mente degli artisti , soprattutto nell’Ottocento, fu piena di opere ispirate alla bella Dama e anche in Italia, la storia della nobildonna influenzò un’opera musicale di Mascagni. Il personaggio principale però si chiamava Isabeau, una ragazza che rifiutò il volere del padre di sposare un uomo di cui non era innamorata e che sarà costretta per punizione a cavalcare nuda per le strade della città. Un ragazzo di umili origini, non resisterà alla bellezza di Isabeau ed al suo passaggio le getterà dei fiori. Inizialmente la fanciulla lo odierà per l’affronto ma poi se ne innamorerà attirando l’ira del popolo e segnando in questo modo un tragico epilogo che li vedrà lapidati entrambi. Nella storia quello di Godiva non è l’unico momento in cui le donne cercano di imporsi e opporsi alla politica esponendo il proprio corpo nudo, si pensi alla cultura Hippie, al movimento femminista, alle Femen e così via. Lo scopo di questo atto rivoluzionario è quello di mostrarsi coraggiosamente senza veli morali e sociali, opponendosi al falso perbenismo della società e alle religioni monoteiste, mostrando una forte propensione verso lo stato naturale e puro delle cose. Nella Bibbia, quando si parla dell’Eden, si attesta che Adamo ed Eva sentirono la necessità di coprirsi solo quando persero la propria purezza di pensiero e,, vedendo il corpo dell’altro iniziarono a provare la vergogna. Si posero così le basi per l’esordio di una cultura che limita l’atto sessuale alla procreazione e che trasforma il corpo della donna, venerato un tempo anche sotto forma della Dea madre gravida, in qualcosa di sporco e perverso da nascondere. Sull’argomento c’è da sempre molta confusione e solo gli artisti non hanno mai avuto dubbi sulla bellezza del fisico e della sua sacralità, molte sono le opere dove figurano atleti, divinità o fanciulle nude, il tutto con il fine di esaltare la bellezza e la perfezione dell’uomo o della donna come manifestazione della volontà del divino. C’è da dire che oggi siamo distinti dalla protesta politica e dal potere erotico e puro di lady Godiva. Sui social, nelle pubblicità, nelle manifestazioni si assiste ad una strumentalizzazione del corpo ai fini di ottenere consensi o di guadagnare con i “seguaci” sui social. La bellezza si è uniformata grazie alla chirurgia estetica ed ai filtri, il puro e il sacro sono sostituiti dal volgare e dal pornografico, distruggendo così la sacralità del corpo e perché no, persino la velata eleganza dell’erotismo. Sostanzialmente, i tabù inflitti per moderare la perversione hanno in realtà contribuito alla creazione di un popolo di perversi.

PUBBLICATO 31/05/2021 | © Riproduzione Riservata





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