EDITORIALE Letto 2239  |    Stampa articolo

Il pozzo dei desideri...

Foto © Acri In Rete
Redazione
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In concomitanza dell’arrivo di un’estate bollente si è ripresentato un problema ormai atavico per la nostra cittadina: la “famigeratacarenza idrica.
Il problema persiste da molto, troppo tempo (e non solo d’estate) e sempre più numerose sono le famiglie che ad oggi lamentano la perdurante mancanza del bene primario per eccellenza.
Secondo i nostri amministratori comunali il problema si sarebbe potuto arginare (e non risolvere) con la realizzazione di un pozzo in Contrada Croce Greca, come testimoniato dalla foto a corredo.
Dopo una serie di perforazioni, però, è arrivato l'esito delle trivellazioni e, pare, che dei 12 litri al secondo auspicati in realtà non si arrivi nemmeno al 20%, per cui il problema non verrà risolto.
Cosa dovrebbero fare i cittadini a questo punto?
Forse imparare la vecchia danza della pioggia per bypassare questa atavica mancanza e riuscire a fare una doccia?
È possibile pensare che nel 21° secolo, in un paese industrializzato come il nostro possa ancora presentarsi il problema della carenza idrica?
Cosa hanno fatto i sindaci Capalbo-Bonacci per risolvere questo problema durante i loro 4 anni di amministrazione con i soldi dei contribuenti?
Cosa continuano a fare?
Al momento sembra che pensino solo a racimolare consenso in vista della prossima tornata elettorale, cercando candidati che possano sposare la propria riconferma, mentre la città è costretta alla sete e alla fame ed i cittadini sono costretti a provvedere a colmare le mancanze dell’amministrazione.
Molte attività commerciali presenti nelle zone interessate dalla questione si sono dovute attrezzare con cisterne e bidoni mentre parte degli amministratori si sono tranquillamente recati nelle proprie case al mare lasciandosi alle spalle tutti i problemi della nostra cittadina (che evidentemente non toccano loro personalmente), compresa la perdurante mancanza d’acqua, mentre i cittadini rimasti nelle proprie case devono fare i conti con i rubinetti a secco.
Chi rimane ad Acri deve pensare dove e come riuscire a fare una semplice doccia, mentre gli amministratori vacanzieri, nelle loro comode seconde case, sono “occupati” a scegliere quale costume indossare al mare.
Meditate gente, meditate...


PUBBLICATO 10/07/2021 | © Riproduzione Riservata





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