RELIGIONE Letto 1834  |    Stampa articolo

Risurrezione

Foto © Acri In Rete
fra Piero Sirianni
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Ci troviamo nel cuore del santo triduo di Passione, Morte, Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo: esso costituisce il fulcro dell’anno liturgico ed il nucleo centrale della vita cristiana.
Anche ogni domenica il cristiano ha la grazia e la vocazione di attualizzare il mistero cristologico e salvifico; così come ogni qual volta la comunità cristiana riunita celebra la vita della Madonna, di un Santo: noi riviviamo la vittoria di Gesù Nazareno sulla morte, siamo introdotti nella vita trinitaria, accogliamo lo Spirito santo quale luce e forza per il nostro cammino quotidiano.
Siamo in cammino – ormai da quaranta giorni – verso la Notte Santa: notte di veglia, di luce, di fuoco, di acqua, di rinascita, di Eucarestia.
Benedetto XVI, nei primissimi anni del proprio pontificato, definì il mistero della Risurrezione del Signore Gesù Cristo come il vero big bang della storia, il grande evento che ha stravolto il cammino dell’umanità e dell’universo. L’opera di Dio Padre, nei confronti del Figlio Unigenito e degli uomini, pone un orientamento nuovo e definitivo alle incertezze terrene. Il buio della morte non ha più l’ultima parola sulla persona umana; le sofferenze vengono trasfigurate dalla speranza; la solitudine e l’abbandono sono abitate dalla grazia; la paura, il rinnegamento ed il tradimento vengono rilette quali brecce che permettono alla vita nuova di entrare nel cammino personale e comunitario.
È la Pasqua di Risurrezione cristiana! È gratuita. È per tutti. È eterna.
E poiché siamo convinti che la vita umana, i valori, le fatiche e le gioie del pellegrinaggio terreno sono di ognuno e per ogni creatura umana, osiamo affermare che esiste una risurrezione anche oltre i confini della cristianità; tutti gli uomini anelano a risorgere da qualcosa: sofferenze, croci, difficoltà, delusioni, tristezze, angosce, turbamenti, dubbi. Chi si lascia stupire dalla vita, chi ad essa (e agli altri!) si consegna, riprende vita e si rimette in piedi. E quando il buio è davvero troppo – intorno e dentro di noi – allora possiamo rimanere in piedi (nell’agitato mare del vivere quotidiano) facendo opera di resilienza; certi che il nostro essere e la nostra dignità sono ben superiori ai limiti del terreno e carnale. La bellezza ed il bene sono più incisivi del male.
Risorgiamo – dunque – con Lui, in Lui, per Lui. Risorgiamo per noi.
Risorgiamo a vantaggio degli altri.

PUBBLICATO 17/04/2022 | © Riproduzione Riservata





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