Monumento contro tutte le guerre


Angelo Gaccione

Il 25 Aprile in Calabria, e precisamente nella città di Acri, il Monumento contro tutte le guerre voluto dal movimento pacifista e realizzato nel 1977 dal fabbro-scultore nonviolento, Gino Scarsi di Canale, un paesino piemontese della provincia di Cuneo, ha finalmente trovato una sua collocazione. Una collocazione un po’ marginale, per chi conosce il luogo, a ridosso dell’ospedale, ma visto i tempi e la scarsa consapevolezza civile, è già un miracolo che questa collocazione sia avvenuta. Se consideriamo che fu portato ad Acri nel 1984 con festeggiamenti in pompa magna e presenza di personaggi in vista del mondo musicale, culturale e politico, si comprende facilmente quanta gente se ne sia lavato le mani in questi 38 anni. Si tratta di un monumento dalla stazza di una quindicina di quintali formato da lamelle di ferro saldate fra loro raffigurante tre mostruose creature: tre teste di altrettanti mostri: il militarismo, il fascismo, il capitalismo, e tutta la feccia dittatoriale, oppressiva, violenta e massacratoria. È comprensibile che quest’opera trovasse fra amministratori e loquaci ed influenti minoranze, agguerriti avversari. C’è da dire che gli indifferenti (la maggioranza silenziosa) prestarono un notevole aiuto ai calunniatori dell’unico monumento contro le guerre esistente in circolazione.
Si tratta di un monumento che individua precise responsabilità delle carneficine perpetrate ai danni delle popolazioni. I tre “mostri”, infatti, uniti in un unico corpo infilzano con una baionetta quello di un soldato steso a terra (un contadino, un operaio, un povero cristo) mandato al macello per i loro luridi e sporchi interessi. Ma diedero una mano, perché fosse avversato, anche i malevoli e gli ingenui uniti in un unico coro. Continuavano a ripetere che il monumento era brutto. Facevano come fanno oggi i detrattori dei disarmisti e di chi si oppone alla guerra, e si lavavano la coscienza. In più di una occasione scrissi che le tre figure che compongono il monumento erano fin troppo belle e rassicuranti ai miei occhi, considerato quanto siano criminali e orridi guerra e regimi che la alimentano e la incarnano. Dunque, che a distanza di ben 38 anni l’Amministrazione Comunale e quanti lo abbiano voluto siano riusciti a dargli una collocazione, mi pare una cosa meritoria. Ricordo che quando nel lontano 1977 fu inaugurato nel paesino di Canale dove era stato realizzato, a fare gli onori di casa era stato uno scrittore come Primo Levi. Dotata di ruote di ferro, la struttura veniva trainata in corteo durante le iniziative per la pace e il disarmo che si tenevano in vari luoghi, e tutte le volte veniva sequestrata. Perché così va il mondo: le canaglie che preparano le guerre sono a piede libero; le armi con cui massacrano si commerciano nel “libero mercato”, ma un monumento contro la guerra si sequestra. Alla fine di una lunga odissea (del dissequestro del monumento si interessò Umberto Terracini padre della Costituente su sollecitazione dello scrittore disarmista ed ex partigiano Carlo Cassola) chi sta scrivendo questa nota si adoperò per farlo accogliere in Calabria, ad Acri, sua città di origine, dove fu portato nel 1984. Ho pubblicato la foto di questo monumento nel libro perché duri la memoria diversi anni fa. Ne ho scritto spesso e la sua immagine l’ho accompagnata agli articoli disarmisti miei e di altri collaboratori di “Odissea”. Ora che ha trovato casa, mi piacerebbe che gli acresi di oggi, magari quelli più giovani, le scuole, e quanti detestano guerra e guerrafondai, se ne prendessero cura e lo difendessero. Si tratta di un simbolo di pace, di non violenza e di fraternità, e tutti sappiamo quanto di tutto questo abbiamo maledettamente bisogno. Finché ho forze io sono disponibile a confrontarmi con gli acresi che lo vorranno. E anche amici disarmisti di altre città sono pronti ad accogliere l’invito. |
PUBBLICATO 28/04/2022 | © Riproduzione Riservata

Commenta la news
Ultime Notizie
OPINIONE | LETTO 1839
Da pazzo a pazzo
Caro prof. Tridico, da calabrese a calabrese, ma lei è pazzo? Ad usar il pensiero del divo Andreotti, i pazzi liberi in circolazione, per definizione, erano due: uno era quello che si credeva Napoleon ... → Leggi tutto
Caro prof. Tridico, da calabrese a calabrese, ma lei è pazzo? Ad usar il pensiero del divo Andreotti, i pazzi liberi in circolazione, per definizione, erano due: uno era quello che si credeva Napoleon ... → Leggi tutto
COMUNICATO STAMPA | LETTO 1042
13° International Campus Festival - Acri, 26-29 agosto 2025 La musica internazionale incontra i luoghi simbolo della città
Torna ad Acri uno degli appuntamenti più attesi dell’estate musicale calabrese: dal 26 al 29 agosto 2025 si tiene la 13ª edizione estiva dell’International Campus Festival, organizzato dall’Accademia ... → Leggi tutto
Torna ad Acri uno degli appuntamenti più attesi dell’estate musicale calabrese: dal 26 al 29 agosto 2025 si tiene la 13ª edizione estiva dell’International Campus Festival, organizzato dall’Accademia ... → Leggi tutto
AVVISO | LETTO 886
La sanità saccheggiata secondo Gioffrè
Sinistra Italiana - Circolo di Acri invita l’intera cittadinanza a partecipare alla presentazione del libro di Santo Gioffrè “Tutto Pagato”. L’evento organizzato per martedi 26 agosto alle ore 20:30 i ... → Leggi tutto
Sinistra Italiana - Circolo di Acri invita l’intera cittadinanza a partecipare alla presentazione del libro di Santo Gioffrè “Tutto Pagato”. L’evento organizzato per martedi 26 agosto alle ore 20:30 i ... → Leggi tutto
LETTERE ALLA REDAZIONE | LETTO 1453
Truffa agli anziani. “Mio padre salvato dai carabinieri di Acri”
Un grazie di cuore ai Carabinieri della caserma di Acri. Vorrei condividere.... ... → Leggi tutto
Un grazie di cuore ai Carabinieri della caserma di Acri. Vorrei condividere.... ... → Leggi tutto
OPINIONE | LETTO 1698
Niente di straordinario
Per dovere di cronaca e soprattutto per rispetto di tante persone che hanno prestato e prestano servizio, con professionalità e dedizione, per garantire il funzionamento del nostro ente, si invita il ... → Leggi tutto
Per dovere di cronaca e soprattutto per rispetto di tante persone che hanno prestato e prestano servizio, con professionalità e dedizione, per garantire il funzionamento del nostro ente, si invita il ... → Leggi tutto