EDITORIALE Letto 2042  |    Stampa articolo

Prima la piazza poi (forse) il Consiglio comunale

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
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Dopo 14 anni ancora si parla dell’ospedale Beato Angelo. Più o meno lo stesso lasso di tempo della Sibari Sila i cui lavori iniziarono nel 2008 e sono fermi da sei anni. Se ne parla dal 2010, da quando, cioè, l’allora Commissario alla sanità Scopelliti, che era anche il Presidente della Regione (nel 2014 fu costretto a dimettersi perché condannato), attuò tagli e ridimensionamenti.
La vicenda ospedale è tornata nel consiglio comunale dopo la pubblicazione del nuovo Decreto del Commissario Occhiuto che andrà in vigore il prossimo 15 aprile e che per il presidio, come ampiamente scritto, prevede 20 posti di medicina, 15 di emodialisi, 6 di day surgery.
Insomma, un nosocomio fortemente ridimensionato visto che, a parte il pronto soccorso, molti servizi (tac, risonanza, ambulatorio oncologico, obi) non sono operativi.
La proposta dell’opposizione di indire un Consiglio comunale aperto con la partecipazione di Regione e Asp è stata bocciata dalla maggioranza che, invece, preferisce la piazza.
Sicchè per giovedì 4 aprile dalle 9 l’amministrazione comunale chiama a raccolta tutti; forze politiche, associazioni, sindacati, liberi cittadini, studenti, associazioni, commercianti. Sarà tardi? Crediamo di sì. I guai per il Beato Angelo, come scritto, iniziano nel 2010.
Neanche uno stretto collaboratore di Scopelliti, per giunta acrese, riesce a salvare il presidio sebbene minacce di dimissioni e pressioni.
Con Oliverio, presidente di Regione dal 2014 al 2020, e Capalbo sindaco, dal 2017 a tuttu’oggi, le cose non vanno meglio. Anzi, sempre peggio, soprattutto nel 2020 con l’istituzione del reparto Covid .
Gli annunci e le promesse di personale e servizi, a cui Acri in rete spesso non ha dato conto perché convinta, e i fatti ci hanno dato ragione, che sarebbero state fake news, non vengono mai attuati.
Nota la pagliacciata e la passerella nel consiglio comunale nell’agosto 2017 con Mauro, dg Asp, e Pacenza, consulente per la sanità di Oliverio, pagato a peso d’oro senza aver prodotto nulla. In quella occasione vengono annunciati medici, infermieri, specialisti, strumentazione.
Tutte falsità. La chirurgia, sebbene la presenza di professionisti eccellenti, funziona a trazione ridotta per la mancanza di anestesisti, la risonanza è ferma, la tac funziona solo per interni, mentre obi, ambulatori e piattaforme per elisoccorso non sappiamo che fine abbiano fatto.
Negli anni seguono altre promesse e altrettanti annunci, a cui per la verità in pochi credono, da parte dell’amministrazione comunale la stessa che, dopo 7 anni, oggi organizza una manifestazione di piazza e non una visita alla Cittadella.
Paradossale e grottesco ma meglio tardi che mai. Sarà l’ennesima passeggiata per le vie della città con slogan, selfie, strette di mano e presenza di consiglieri regionali che qui hanno raccolto ampi consensi ma non hanno mai tutelato né la struttura nè il territorio al pari di alcuni politici che abbiamo ospitato nei giorni scorsi su questa testata.
Certo, meglio una passeggiata all’aria aperta che l’ennesimo Consiglio comunale con i vertici Asp e i consiglieri di maggioranza che annunciano la riconversione del Beato Angelo da ospedale di area disagiata a ospedale generale.
Nel frattempo ci auguriamo che gli organi preposti individuino i sostituti dei tre chirurghi che a breve andranno in quiescenza al fine di evitare che il presidio diventi una semplice casa di riposo.

PUBBLICATO 24/03/2024 | © Riproduzione Riservata



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