I RACCONTI DI MANUEL Letto 1698  |    Stampa articolo

La Sila che non ti aspetti. Alla scoperta del parco della lavanda di Zagaria

Foto © Acri In Rete
Manuel Francesco Arena
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Siamo in Sila Grande, di preciso a Zagaria nel comune di Spezzano Sila. Qui si trova un angolo nascosto dell’Altopiano che nessuno si aspetta. Colui che ha dato il volto a questo luogo a due passi dalle suggestive rive del lago Cecita ed a pochi chilometri da Camigliatello si chiama Francesco Sirianni, imprenditore agricolo visionario che ha voluto trasformare l’azienda di famiglia in un piccolo eden di pace e bellezza. La storia dell’azienda agricola Sirianni è lunga ben cinque generazioni. Acquistata nel 1903 da un avo di Francesco tornato dall’America, essa è stata tramandata in seguito di generazione in generazione. Una menzione la merita sicuramente l’agriturismo dove è possibile degustare i piatti migliori della tradizione silana a chilometro zero ed il caciocavallo prodotto con il latte di mucche libere di pascolare allo stato brado. Ma il passo avanti che Francesco a voluto imprimere all’azienda rivoluzionando un po' tutto, è arrivato quasi per gioco circa tre anni fa. Come mi racconta, all’epoca volle fare l’esperimento di piantare qualche piantina di lavanda. Lo fece un po' contro tutto e tutti con l’ostinazione buona che illumina chi non si arrende alle evidenze. Finale? L’esperimento alla fine gli è riuscito alla grande. Ora, proprio dirimpetto all’agriturismo di famiglia a distanza di poco tempo, è sorto un vero e proprio meraviglioso parco della lavanda. Immaginate un piccolo pezzettino di Provenza che sorge nella suggestiva cornice della Sila, il che rappresenta un vero e proprio unicum nel suo genere. La lavanda in questo periodo di luglio è al culmine della fioritura ed il profumo intenso mischiato all’allegro svolazzare della api, regala un senso assoluto di meraviglia e pace. Nel parco dove guardiani sono alcuni immensi esemplari di castagno i quali posseggono un’età che varia tra i due ed i tre secoli, Francesco ha scatenato il suo estro arricchendolo di lupi e cervi intagliati nel legno, casette per gli uccellini ed un grande cuore che fa da sfondo romantico ad una splendida cartolina con vista proprio sul lago Cecita. La lavanda raccolta alla fine viene trasformata in saponi, cosmetici vari ed anche oli essenziali dal risaputo potere benefico per la salute. In tutto questo paesaggio fiabesco dove il tempo sembra esser sospeso, c’è anche spazio per un piccolo dono che il vulcanico proprietario ha voluto fare ai viandanti, ovvero la fontana dedicata San Charbel dalla quale sgorgano le freschissime e pure acque provenienti direttamente dal Fallistro. E’ soddisfatto di ciò che ha creato Francesco. Il motivo più grande della sua felicità è dovuto al fatto di aver dato un’apparente nuova linfa a questo che per lui è il suo piccolo regno. Tra le mucche, i vitelli, la campagna, la cornice della Sila, la visione del placido lago e lo scorrere delle stagioni lento solo in apparenza, si sente in armonia con il creato. In fondo è il suo mondo questo, mi spiega: quello che in passato fu anche di suo nonno e suo padre prima di lui, senza andare troppo lontano nell’albero genealogico. Mentre nelle ultime ore del pomeriggio lentamente passeggiamo in questo campo simile ad un mare di fiorellini dal colore lilla, con la brezza fresca dei 1.200 metri di quota che sale dal lago ed anche nel pieno dell’estate quassù ti sfiora con delicatezza, Francesco mi racconta di avere ancora diversi progetti e sorprese per il futuro. Chissà ancora cosa si inventerà, ciò di cui sono certo è che riuscirà sicuramente a stupirci trasformando le sue fantasticherie in realtà: una realtà in cui crede profondamente dove a muoverla è il sano ideale poetico di chi crede ancora che la bellezza sia in fondo l’unica ricetta per salvare il pianeta.

PUBBLICATO 19/07/2025 | © Riproduzione Riservata



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