OPINIONE Letto 6405  |    Stampa articolo

Giuseppe Crocco (Peppino), l’ultimo custode

Foto © Acri In Rete
Franco Bifano
condividi su Facebook


Capitava in passato, ma succede anche oggi, che le vicende della nostra vita  ci portino a percorrere strade  a volte obbligate. Sentieri, non di rado,  impervi  che ci allontanano  dai luoghi  dove siamo nati e dagli affetti  più cari.  Eppure, per quanto i chilometri che ci lasciamo alle spalle possano essere tanti e il tempo trascorso sia molto, non sono  quasi mai sufficienti a  cancellare, a  scalfire la nostra memoria.
Luoghi e persone è come se si ritagliassero un angolo nel nostro cuore e nella nostra mente dove depositarsi per non sparire. Non è chiaro quale affascinante alchimia chimica riesca a conservarli lì,  immutabili nel tempo come foto indelebili su una preziosa pellicola, come  perle all’interno di un romantico scrigno. Mastru Nicoda, il barbiere; Ninetta e mastru Giuvanni e iaconetti il ciabattino; Don Antonio u fotografo; Natedi Algieri, il cantiniere; mastru Afronzio “u’bussettu”, il panettiere; Gisberto, negoziante di generi alimentari; mastru Angiudu “e Bennardina”;  Giuseppe, il tabaccaio; ‘Ntonetta, Nunziatella “a bellina”, Assunta, Nunziatella “a Bellina” Cristina, Cumma Finita e Cumma Angiudina,  le vicine.
 Sono persone vissute nel centro storico dove sono nato, venuto alla luce  in casa a pochi metri da quella che oggi è la “Casa Cappella” dimora del   “Beato Angelo”, rione “Casalicchio”.  Amo passarci appena mi è possibile, nonostante la malinconia sia sempre in agguato pronta ad assalirmi, proprio come assaltavamo immaginarie diligenze nei giochi da bambini in quei vicoli, fingendoci cowboy. Non sempre  incontro qualcuno, a volte con un po’ di fortuna, ma succede sempre più di rado,  intravedo dietro le finestre di una delle poche case ancora abitate qualcuno  che fa parte dei miei ricordi.  
Vicinissimo alla Casa Cappella c’è il Palazzo “Giannone” con il suo bel giardino. Per me bambino, un luogo quasi magico. Quante arrampicate su gli alberi, quante corse giocando a nascondino.  Peppino permettendo s’intende. Già Peppino Crocco, il custode di quella meraviglia. Ai miei occhi da bambino un gigante buono, sempre attento che quel manipolo di “briganti” non combinasse troppi guai. Che tristezza sapere che non c’è più! Se n’è andato senza neanche avvertici, forse perché ormai siamo diventati grandi, forse perché è stato sempre di poche parole, quelle opportune. Se ne è andato l’ultimo custode non solo del Palazzo, forse dell’intero rione, sicuramente  una delle ultime perle contenute nello scrigno dei miei ricordi d’infanzia.



PUBBLICATO 05/01/2016 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

I RACCONTI DI MANUEL  |  LETTO 441  
Lo zaino dei ricordi
Appena arrivato in cima si sistemò sulla panchina: lassù sembrava avere il lago.... ...
Leggi tutto

LETTERE ALLA REDAZIONE  |  LETTO 1579  
“Aggressione e paura. Impossibile passeggiare e fare attività sportiva”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera che il cittadino ha inviato.... ...
Leggi tutto

EVENTO  |  LETTO 702  
Il giunco si piega ma non si spezza
Acri, una cittadina dove il benessere e la salute sono al centro di numerosi dibattiti, ospita a Palazzo Sanseverino-Falcone venerdì 2 maggio un incontro di grande rilevanza sulla Medicina di genere o ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 500  
Un altro piccolo lembo di Terra che Respira!!!
In occasione della GIORNATA DELLA TERRA, Sabato 26 Aprile ad Acri (CS), si è svolta la giornata di pulizia ambientale organizzata da Plastic Free onlus. Oltre 200 appuntamenti tra il 26 e 27 Aprile co ...
Leggi tutto

AVVISO  |  LETTO 408  
La morte del diritto alla salute in Calabria: un grido di aiuto dalla comunità
Il Comitato per la Sanità Pubblica martedì 29 aprile, alle ore 18:00, si riunirà presso il Caffè Letterario, al Palazzo Sanseverino-Falcone per parlare della drammatica situazione della sanità calabre ...
Leggi tutto