L’Amministrazione Tenuta boccia il Mab, scarica il vice-sindaco e inaugura ufficialmente la stagione dei “consiglieri padroni”


Redazione

Alla fine è andata come tutti temevano, i voti della maggioranza costituita da Romagnino, Lupinacci, Pettinato, Milordo, Basile, Roselli, Bruno, Fabbricatore, Tenuta e quello della consigliera di opposizione Manes hanno condannato la città di Acri a rimanere fuori dalla fondazione che gestirà la progettualità che andrà a ricadere nell’area MaB di cui l’intero territorio comunale fa già parte per volere della stessa maggioranza. Inutili dunque i voti favorevoli dei consiglieri di opposizione Capalbo, Mascitti, Fuscaldo, Viteritti, Cavallotti, Vigliaturo e Molinari.
Raffazzonati, superficiali, arroganti, a tratti comici, gli interventi con cui i consiglieri di maggioranza hanno motivato la loro bocciatura della fondazione MaB. A loro avviso la fondazione sarà un carrozzone, un ente che andrà in pratica ad esautorare il sindaco nella gestione del territorio, un organismo di governance inutile. Peccato però che la fondazione non corrisponderà alcun compenso alle sue cariche e, a detta di molti esperti, è stata scelta proprio in quanto considerata come la forma più snella per gestire i molti enti che ne faranno parte. Sulla tesi che la stessa fondazione possa sostituirsi al sindaco nel governo del territorio comunale non abbiamo da commentare alcunché data l’assurdità della stessa. Tali motivazioni risultano talmente inconsistenti che inducono a pensare che in realtà la fondazione Mab sia stata bocciata per logiche del tutto diverse e che attengono agli equilibri interni della maggioranza. Nello specifico, questo voto sembra più che altro una bocciatura nei confronti dell’inviso vice-sindaco Salvatore Ferraro che sin dall’inizio ha seguito la vicenda del MaB su mandato dello stesso Sindaco, il quale, come ricordato da diversi consiglieri di opposizione, inizialmente non doveva avere idee troppo distanti dal suo vice. Effettivamente il sindaco nell’intera vicenda MaB è sembrato totalmente “ostaggio” di alcuni suoi consiglieri, Pettinato in primis, che sempre hanno ostentato quella sicurezza tipica di chi sa di avere l’ultima parola nelle decisioni finali. Un atteggiamento arrendevole quello del sindaco, così come del resto sembrava il suo sguardo allorché nel suo intervento il vice-sindaco gli ricordava uno ad uno tutti i vantaggi per la comunità che si accingeva a sacrificare per compiacere i suoi consiglieri e mantenere, di conseguenza, ben salda la sua poltrona. Dunque la città paga ancora una volta la miopia dei suoi amministratori perdendo forse una delle occasioni più importanti degli ultimi anni a causa proprio di quegli atteggiamenti tipici della peggior politica dalla quale però, gli stessi, a parole si professano distanti. I fatti però sono molto diversi e ad oggi ci consegnano un governo della città che nulla ha che spartire con l’amore verso il bene collettivo. In particolare ci sorprendono la totale autoreferenzialità con la quale vengono affrontate le discussioni, la superficialità con cui si strumentalizzano le opinioni di chi, magari in buona fede, si presta ad azioni e manifestazioni plateali (come il gruppo di cacciatori presenti in consiglio dimostra). Acri però merita più rispetto. Merita un governo cittadino degno di questo nome. Merita un Sindaco che finalmente sia disposto a dare tutto se stesso, perfino la sua poltrona, alla causa del bene comune. Oggi, dopo questa decisione, dopo questa sconfitta per tutti, sappiamo di non aver nulla di tutto ciò. |
PUBBLICATO 05/04/2016 | © Riproduzione Riservata

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