OPINIONE Letto 4955  |    Stampa articolo

I prodotti elettorali

Foto © Acri In Rete
Filippo Gallipoli
condividi su Facebook


I titoli di studio non garantiscono capacità e cultura, talvolta solo istruzione. I “prodotti elettorali”, visto il recente panorama di squallore, spesso si inventano competenze che non hanno, con decisioni avventate e soluzioni superficiali. Il “politico” che, prima, ha predicato con tono moralistico, pubblicato programmi e progetti e si è ritrovato, dopo, a ricoprire un ruolo, può legittimare la sua posizione solo con le azioni che riesce a concretizzare. Non con le chiacchiere o con la fuga. Chi si propone e si espone dovrebbe esserne consapevole e non risentirsi delle eventuali “osservazioni” dei cittadini.
Tutto questo a qualcuno ancora sfugge, malgrado i ripetuti e oltremodo ragionevoli interventi.

I “prodotti elettorali” sembra vogliano seguire solo quel “consiglio” rifiutato sdegnosamente da Giuseppe Parini nell’ode “La caduta”:
“O, se tu sai, più astuto
i cupi sentier trova
colà dove nel muto
aere il destin de’ popoli si cova;
e fingendo nova esca
al pubblico guadagno
l’onda sommovi, e pesca
insidioso nel turbato stagno.”


Il poeta risponde:
“Chi sei tu, che sostenti
a me questo vetusto
pondo, e l’animo tenti
prostrarmi a terra? Umano sei, non giusto
Buon cittadino al segno….”

E’ stato necessario citare questa grande “lezione” di alto valore morale che “ i più dotati capiranno”. Si dovrebbe cominciare a capirla da studenti per poi applicarla da adulti.
Purtroppo la scuola oggi, come allora per noi, non fa “amareManzoni, Leopardi, Parini… Solo con una successiva “rilettura critica” ci ha reso più edotti e maturi, consapevoli anche che ogni vita e ogni condizione è diversa.
Non è per caso se, tempo fa, abbiamo fatto la scelta “scellerata” di restare in questo paese con la speranza e  l’utopistica illusione che avremmo vissuto in modo più libero e più giusto.
Acri, segnata da un diffuso senso di disamore, appare sempre più depressa e desolata. I giovani partono e non amano ritornare - neanche per le vacanze - chiediamoci il perché.
Forse è necessario un maggiore rispetto per il luogo e i suoi abitanti. Un “agire diverso”: non da padroni, ma da fedeli custodi.

PUBBLICATO 08/04/2016 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

OPINIONE  |  LETTO 2562  
In via Paolo Borsellino regna l’inciviltà
Qualche giorno fa un noto scrittore su internet pubblicava una bellissima foto del bellissimo balcone pieno di fiori curati tutto l’anno dalla bravissima Sarina che allieta di ...
Leggi tutto

SPORT  |  LETTO 2508  
Calcio a 11. Ancora una retrocessione
Non è certamente un periodo felice per il calcio a 11 acrese. Oggi è arrivata la seconda retrocessione di fila; lo scorso anno dall’Eccellenza alla Promozione, quest’anno dalla Prima ...
Leggi tutto

FOCUS  |  LETTO 2149  
Verso le Europee. Vendola (Avs); "sono ritornato per combattere le guerre e il premiarato"
Al caffè letterario si è tenuta un’iniziativa di Avs, Alleanza Verdi Sinistra a cui hanno partecipato il segretario locale di Sel, Luigino Vuono, il segretario regionale di Sel, Fernando Pignataro, la ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 2759  
Centro storico: ora basta!
Come Comitato Beni Comuni ci chiediamo se Acri abbia deciso che cosa voglia essere e dove voglia andare. I programmi elettorali sono il patto tra chi si candida per governare  e chi viene governato. ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 2195  
Questione ospedale, dietrofront dell’Amministrazione?
L’esito dell’ultima seduta della commissione sanità allargata non è stato positivo. Si è avuta la percezione di un sostanziale dietrofront da parte della maggioranza rispetto ...
Leggi tutto