Chi può darmi, gentilmente, una spiegazione?


Leonardo Marra

Credo sia abbastanza normale, per una persona comune, avere difficoltà nel comprendere situazioni ed avvenimenti che presentano singolarità evidenti. Non essendo immune a queste difficoltà, di solito io chiedo spiegazioni o, a seconda dei casi, attendo che qualcuno chieda al posto mio. Quando accade che nessuno chieda o che ci si limiti a constatare, allora mi faccio coraggio ed armato di umiltà chiedo lumi a chi è più informato e più preparato di me.
In questi giorni c’è un dubbio davvero tosto da sbrogliare e speravo che qualche anima pia potesse venirmi in soccorso. Non so davvero come incominciare per descrivere il mio sconcerto. Mettiamola così: qualcuno, in questa estate fuori dal normale ha deciso di fare qualcosa fuori dal normale. Non avendo soldi da destinare a manifestazioni culturali (estive), quei quattro spiccioli che si ritrovavano in cassa si è pensato di destinarli ad opere di ripristino del decoro urbano (???!!!). Così, la trovata geniale… ripristiniamo il marciapiede su via Raffaele Capalbo. Ottimo disse qualcun altro, ma non limitiamoci a sostituire la pavimentazione divelta dalle radici dei platani, dobbiamo pensare in grande (oh! sti platani non vogliono capire che le loro radici danno fastidio, occorre una punizione esemplare: punirne una decina per educarne cento). La cosa che fa riflettere è che i platani in questione si trovavano su un lato della strada in cui non ci sono abitazioni (pensate come sarebbe spoglia Roma se cadesse nelle mani di chi ha preso questa decisione ad Acri) dunque bastava tenerli puliti e potarli ogni due tre anni ed era risolto il problema dell’incolumità pubblica (semmai questo problema ci fosse davvero stato). Per quanto riguarda quello della scarsa illuminazione pubblica, se questo è il modo di risolverlo, allora la villa del gazebo fra poco sarà riconvertita di nuovo in campo sportivo. I platani sono alberi che possono raggiungere i 30-40 metri di altezza ed una circonferenza del tronco fino a 3 metri ed oltre. Qualcuno mi spieghi che problema potevano dare alberelli di 5-6 metri con un tronco che arrivava si e no a 80 cm di diametro. Incolumità dei cittadini? Allora prepariamoci a vedere decimati gli ippocastani di parco Calamo o, visto che i marciapiedi sono nello stesso stato di degrado, anche quelli in via Salvatore Scervini e, perché no, anche quelli su via Paolo Borsellino (lo spiazzo nella discesa davanti alle poste) o quelli della già citata villa comunale. Ma è possibile che in questa benedetta cittadina chi si alza per primo decide per tutti? Ma perché non c’è mai nessuno a decidere che questa comunità ha diritto ad una vita degna di essere chiamata così e che bisogna uscire da questa nebbia che copre tutto e tutti rendendo vana ogni scintilla di intelligenza che avesse l’ardire di rischiarare il buio. Comunque il danno ormai è fatto, spero solo che con un po’ di buon senso ci si fermi qui e si provveda a ripristinare i marciapiedi come si fa in ogni parte del mondo e senza ulteriori aggravi di costo per le nostre misere tasche. Eh sì, perché, come ulteriore chicca, per pensare in grande, dato che soldi non ce ne sono, quei pochi che avanzano pare siano stati investiti per allestire una pista ciclabile dove prima c’erano i famosi platani. Finalmente le migliaia di ciclisti, che ogni giorno affollano le strade di Acri, avranno un luogo dove praticare la loro attività in tutta tranquillità e soprattutto senza rischi per la loro incolumità. Oppure, a pensarci bene potrebbero esserci altre motivazioni per la pista ciclabile: 1. Molti genitori hanno esposto la loro difficoltà nel trovare una sede adeguata dove insegnare ai loro pargoli i rudimenti della nobile arte del ciclismo ed allora l’amministrazione comunale, così sensibile alle difficoltà familiari ha deciso di dotare Acri di una efficiente e moderna pista evitando ai genitori pericolose chicane tra le macchine in sosta per seguire i pargoli 2. Tanto per far vedere che qualcosa si muove si è deciso di tagliare qua e là qualche albero, divellere il marciapiede e crearne uno nuovo oltre alla pista ciclabile. Sì, perché il tratto di strada in questione, notoriamente frequentato durante tutto l’anno, è meta di lunghissime passeggiate da parte dei residenti e degli abitanti delle cittadine limitrofe, tanto che non di rado, soprattutto durante le serate estive si è dovuto far ricorso al blocco del transito veicolare per quella via. 3. Acri è candidata alle olimpiadi nazionali di ciclismo su pista ed è stata scelta come sede di rappresentanza per una serie di manifestazioni di contorno, così, per adeguare la candidatura a questa prestigiosa competizione, si è deciso di allestire una pista ciclabile al posto dei maledetti platani “che sporcano con le foglie, che poi si devono trovare i soldi per pulire e che noi non abbiamo abbastanza personale e che quello che c’è ha altre priorità e che per la miseria le amministrazioni precedenti che hanno piantato i platani con le radici (sigh!) e noi… e loro… e voi… e il teorema di Pitagora… e le amministrazioni precedenti e il museo e la fondazione e la cosa e la rosa, e le amministrazioni precedenti… ed abbiamo le mani legate, ed il buco nell’ozono, e le amministrazioni precedenti..” AHO!!! E BASTA CON QUESTE MINCHIATE. Se non si è capaci di mettere insieme due idee che abbiano una logica, il buon senso ordina che si lasci perdere, se ci si accorge in ritardo che amministrare non sono tutte rose e fiori, non c’è nulla di male nel lasciar perdere, in fondo non lo ha prescritto il medico che dobbiate necessariamente essere voi a governare questa città. Per quanto ci riguarda siamo stanchi di essere rappresentati da chi non ha la minima idea di come uscire dalla fogna in cui siamo finiti. Sedici anni fa decisi di ritornare in questa città perché era qui che volevo vivere, adesso non vedo l’ora di arrivare alla pensione (semmai ci arriverò) per scappare da questo incubo. Cosa resto a fare in un posto dove i giovani non immaginano nemmeno lontanamente di ritornare e dove gli anziani devono sperare di non avere mai un malore altrimenti, ridotti come siamo senza un ospedale, potrebbe essere l’ultimo della loro vita? Ecco mi sono lasciato prendere la mano, chiedo umilmente venia, io cercavo solo qualcuno che fosse così gentile da spiegarmi (in maniera seria e non come riportato da qualche intervento su queste pagine, del quale si sentiva lo stridio delle unghie sullo specchio) quale sia la necessità e quale priorità rivesta l’allestimento di una pista ciclabile e l’abbattimento degli alberi sulla via Raffaele Capalbo? Grazie mille per l’eventuale risposta. |
PUBBLICATO 25/07/2016 | © Riproduzione Riservata

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