Il coordinamento democratico dei genitori e docenti della scuola media L. Da Vinci, tramite una lettera aperta, chiedono all’amministrazione comunale di rivedere l’elaborazione del progetto inerente le scuole medie del centro presilano.
Nell’assemblea tenutasi la settimana scorsa, i docenti ed i genitori della L. Da Vinci sono venuti a conoscenza degli interventi che l’amministrazione comunale vuole attuare sull’assetto delle scuole medie, ed ora esprimono forti preoccupazioni.
“L’abbattimento della scuola media Padula, il trasferimento di questa comunità scolastica presso la sede succursale della storica della L. Da Vinci e il conseguente trasferimento di quest’ultima comunità in altra sede da definire - si legge nella missiva - andrebbe a cancellare l’identità e la memoria storica delle nostre scuole che sono fondanti della storia culturale della nostra città. Inoltre, sconvolgerebbe le scelte già effettuate dalle famiglie in riferimento alle risorse considerate e metterebbe in crisi gravemente gli organici del personale delle nostre scuole in un territorio dove la disoccupazione intellettuale è endemica”.
Anche se nei giorni scorsi è emersa la risposta alquanto rassicurante dell’amministrazione comunale, che ha intenzione di abbattere la scuola Padula solo quando sarà pronto il nuovo edificio, il personale docenti, preoccupato, espone quelle che potrebbero essere le conseguenze di tale progetto, tra cui un nuovo e forzato assetto della rete scolastica, non sapientemente guidato e governato.
“Chiediamo all’amministrazione comunale una pausa di riflessione nell’interesse di tutti e una fase di rielaborazione delle linee di intervento sulle risorse fisiche della rete scolastica, che possano coniugare la sicurezza dei ragazzi con il futuro ed il rispetto di tutte le comunità interessate e con la qualità della didattica in riferimento agli spazi. Esprimiamo solidarietà alla comunità scolastica della Padula e confidiamo nella consueta e storica sensibilità dell’amministrazione comunale di Acri verso i problemi della scuola, in attesa di successivi confronti, volti sicuramente al superamento dell’attuale e generale stato di disagio emotivo”.