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Le aspettative infrante degli elettori.

Angelo Sposato
Foto © Acri In Rete
Molti pensionati che hanno vissuto la tragica soluzione di emigrare alla fine degli anni ’50 verso gli altri paesi europei, ritengono che oggi, nella città, ci sia lo stesso dissesto economico, sociale e lavorativo che ha portato loro a lasciare le proprie famiglie.
Da una giunta comunale di centro-sinistra ci si aspettava più impegno verso le politiche del lavoro e della cultura, cosa che, invece, secondo il malumore registrato tra cittadini, non sta accadendo.
Circa 5000 iscritti al Centro per l’ impiego, le centinaia di giovani che proprio in questo periodo si recano a lavorare stagionalmente nelle località turistiche del lago di Garda e non solo, la precarietà e di molti lavoratori comunali, il diffuso lavoro nero specie tra le donne e le molte attività commerciali al tracollo dovrebbero far riflettere gli amministratori acresi sulla grave situazione di una città che rischia di chiudere come un negozio. Profondere impegno nei lavori pubblici non potrebbe lasciare soltanto strutture di discutibile gusto ed utilità? Le imprese che realizzano i progetti attingono mai manodopera presso il Centro per l’ impiego?
Quanta occupazione forniscono le imprese attraverso i lavori pubblici? E se l’ edilizia è l’ attività più fiorente ad Acri, come mai molti acresi si spostano nel nord Italia per lavorare in questo settore? Queste sono alcune delle domande che i cittadini, in particolare i giovani, si pongono difronte alla desertificazione umana del paese.
Altre se ne aggiungono quando ci si trova davanti all’assenza dei sindacati nella vita dei lavoratori e disoccupati, difronte alla ripetizione, da trent’ anni, di una economia basata sulla ricchezza fornita dall’ assistenza o da una ricchezza proveniente dall’ emigrazione. Gli acresi si chiedono se la giunta comunale e tutte le forze politiche conoscano questi aspetti della tranquilla disperazione del posto, e si chiedono perché non si indirizzano risorse verso il lavoro, anche cooperativo, attraverso l’ acquisizione dell’ ex-salumifico, il ripristino delle strutture turistiche di parco Varrise ed incentivare il recupero del paesaggio e del centro storico a favore del turismo?
Tante domande che purtroppo si ripetono spesso nei discorsi amareggiati della gente di Acri, delusa da questa giunta di centro-sinistra, ma cosciente dei molti errori commessi in un passato di benessere falso, basato su una distribuzione di denaro pubblico che non ha creato un’ economia solida ed inserita in un mercato.

PUBBLICATO 24/3/2007

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