Le vicende politiche degli ultimi mesi hanno messo a dura prova la capacità di "sopportazione" dei cittadini acresi per una giunta ed una maggioranza incapaci di ben amministrare e programmare il futuro del nostro paese, alle prese quotidianamente con beghe da cortile, proclami, minacce di crisi ad ogni piè sospinto.
Al fallimento politico amministrativo, certificato da alcuni consiglieri di maggioranza, dai partiti della coalizione , da IDV a DS., a Margherita, si è sommato nell'ultimo Consiglio Comunale del 24 settembre 2007, uno penoso spettacolo politico che ha visto protagonista un Sindaco sempre più confuso, che ha cercato di arrampicarsi sugli specchi, un Presidente del consiglio, fazioso ed impegnato disperatamente a difendere l'indifendibile, assessori revocati, assessori non rimossi, assessori imposti e alcuni consiglieri di maggioranza in disaccordo che si astengono sugli Equilibri di Bilancio, motivando l'astensione con la mancata informazione sui contenuti della manovra, e in ultima analisi votando contro il Sindaco e la sua giunta, che si ritrovano senza alcuna maggioranza, politica e numerica.
Ciononostante la "barca va", in attesa che la giunta esali l'ultimo respiro, senza che nessuno abbia il coraggio di "staccare la spina" ad un ammalato ormai senza speranza e tenuto in vita artificialmente per la paura di prendersi la necessaria responsabilità (alla faccia dell'etica della responsabilità tante volte sbandierata da alcuni amici consiglieri), con effetti disastrosi sulla politica e l'economia della città.
Il carteggio inviato al Sindaco dai responsabili della Margherita e da loro pubblicato,
l'assessore di Rifondazione dapprima ostracizzato e poi subito accolto, hanno fatto perdere definitivamente al Sindaco quel po' di autorità e autorevolezza che gli era ancora rimasta.

Un sindaco senza autorita' ne' autorevolezza ha una sola via d'uscita: le dimissioni.