Opinione Letto 1241  |    Stampa articolo

E che questo sia chiaro...

Diego Enzo Gaccione
Foto © Acri In Rete
In modo molto breve, ma spero esauriente, voglio ricordarle alcuni piccoli passaggi di questa vicenda. Nel mio articolo, "quando etica e morale la fanno da padrona", esprimo delle opinioni, condivisibili o meno che siano, sulle scelte "politiche" di alcuni dirigenti di partito. In questa faccenda il sig. Levote poco, o meglio, nulla centrava, quindi poteva benissimo tacere e lasciare alla dirigenza di Acri l'arduo impegno, ma evidentemente il grande colosso da i piedi di argilla ha bisogno di barriere. Essendo poi estranei l'uno all'altro mi aspettavo un tono più formale da parte sua. Voi, della sezione di Acri, avete mandato al macello una persona che probabilmente è degna del massimo rispetto, ma che avrebbe dovuto rifiutarsi di mettere la propria faccia su una questione che non conosceva, penso che abbia più problemi da risolvere a Rossano visto i consensi miseri in una città così ampia.
Cari pseudo compagni della sezione di Acri, sono incredibilmente sorpreso e sbalordito dalla vostra risposta, finalmente avete deciso di venire allo scoperto da soli, forse però nel momento meno opportuno ( vi consiglio di riorganizzarvi un po').
Altro punto da precisare è la mia appartenenza. Tesserato dal 1997 con i giovani comunisti (Rifondazione Comunista), avevo già 18 anni, con tanto di kefia pakistana e spirito rivoluzionario, e non 11 anni con calzoncini corti e moccio al naso. Ricordo molto bene quindi la nascita del PDCI a livello nazionale e a livello locale, voi del 1998 ricorderete solo la vittoria della Francia ai mondiali di calcio. Da allora non ho mai preteso di avere un posto nella dirigenza di partito, frequentavo la sezione ma come semplice simpatizzante, ho dato il massimo durante le campagne elettorali e per qualsiasi manifestazione di partito, restando fino a notte fonda, anche da solo, per affiggere manifesti, perfino sui muri di casa mia, oppure ad annunciare comizi nelle lontane periferie di Acri, tutto a spese mie, e non ho mai chiesto niente in cambio. Se tutto questo non lo farò mai più, penso che ci sia più di un motivo valido, più di una stupida poltroncina. E che questo sia chiaro.
Da questa sezione potevo pretendere molto e non ho voluto (nonostante mio padre sia stato segretario per diversi anni). A differenza di molti altri che sono tesserati da pochi mesi ed hanno già grandi incarichi di tutti i tipi. Questo sta a dimostrazione che il partito non l'ho mai inteso come quello di Morrone e Gaccione, ma oggi mi sembra più chiaro che il partito sia in mano ad uno solo dei due dato che incarichi di segretariato e di dirigenza ne ha fino alla settima generazione.
Penso proprio che la politica non si faccia in piazza ma in sezione, le mie quindi sono solo delle piccole verità che non dovrebbero scalfire l'anima pura e "casta" di questo partito, anche perché, siete stati così gentili da ricordarmi, che senza la maggioranza dei consensi viene negato il diritto alla parola. Forse è proprio per questo superfluo motivo, che non viene mai organizzato un normalissimo direttivo, convocando ogni singolo membro.
Alcune sottigliezze possono passare inosservate, ma quello "sfratto per morosità" è alquanto triste e meschino…incredibile… con tutti i soldi che percepisce il partito con i numerosi incarichi e le diverse istituzioni, come consiglieri comunali e assessori vari, potevate far fronte alla mancanza del dott. Gabriele, se questa mai ci sia stata.
Altro nodo al pettine è proprio il tesseramento che , fino a prova contraria ancora ad Acri non è iniziato o almeno forse da pochissimi giorni, quello del 2007, pur essendo già a metà ottobre. Si contano ben 401 "fantasmi" iscritti…devo dire molto efficienti….bravi…
Non voglio andare oltre neanche io in questa vicenda, voglio solo ricordarvi che, se con il vostro comunicato stampa della Federazione Provinciale di Cosenza, speravate di intimorirmi al silenzio, beh penso che vi siete resi conto di non esserci riusciti!
Se mai voleste, per la seconda volta, rispondere ad un mio articolo, non appigliatevi ai titoli accademici per allungare il brodo, ma rispondete con fatti più concreti ed esaustivi. Grazie.

PUBBLICATO 15/10/2007

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