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Una crisi sottotraccia.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Gli sviluppi della crisi del centrosinistra, clamorosamente deflagrata in consiglio comunale la scorsa settimana, non si registrano in superficie. Come i fiumi carsici, procedono sotto il terreno, per riaffiorare di tanto in tanto. Le parole perentorie del capogruppo del Partito democratico, Giuseppe Lupinacci, e quelle del presidente del consiglio comunale, Giacomo Cozzolino, hanno il sapore di un “de profundis” per il centrosinistra che appoggia la giunta guidata da Elio Coschignano.
Fino a quando gli equilibri politici nazionali hanno retto, le fibrillazioni interne alla coalizione sono state tenute a bada, ora tutto sembra essere diverso. E' come se la decisione di Walter Veltroni di affrancarsi dalla sinistra radicale abbiano avuto un'eco immediata anche nel centro presilano. La sensazione è che si aspettava un segnale per far saltare il tavolo. Tutto sommato l'incidente della scorsa settimana, quando non è passato un provvedimento in aula del centrosinistra, può essere portato solo a esemplare pretesto per decretare le fine di una stagione politica. Che questa maggioranza non abbia un futuro sembra ormai assodato. Quella che rimane avvolta nel mistero è la tempistica attraverso cui archiviare questa esperienza. Appare improbabile aprire una crisi che porterebbe al commissariamento e alle urne. Nella mente dei dirigenti del centrosinistra è ancora vivido il ricordo della caduta della giunta Rocco nel 1999 e della profonda divisione che consegnerà, da lì a un anno, le chiavi del Comune al centro - destra. Così come appare assai poco praticabile la via di un cambio in corsa delle alleanze. Se un accordo tra il Partito Democratico e l'Udc fino a qualche mese fa appariva come una mera ipotesi di fantapolitica, oggi, alla luce di quanto è accaduto, è un'opzione tutt'altro che campata in aria. Ma per arrivarci occorre un percorso chiaro che non dia adito a misteri di sorta. Al momento, comunque, non vi è nulla di concreto. Mancano ancora due anni alla fine della legislatura ed è possibile che il mandato elettorale venga portato a compimento. Il centrosinistra potrebbe decidere di mettere in agenda poche cose da fare, farle e dirsi addio. Difficile che qualcuno si assuma la responsabilità di staccare la spina alla giunta comunale, anche se non sarà facile convivere in questa situazione. Nei giorni scorsi su questi temi si è tenuto un incontro del coordinamento del Pd. In attesa che i nuovi organismi vengano legittimati dalla costituzione dei circoli e dai congressi, per il momento ci si limita a discutere. Non mancano le spinte per una crisi immediata, così come quelle che vanno nella direzione opposta.
Le prossime settimane saranno decisive. Quel che è certo è che stavolta nessuno ha voglia di far finta di niente.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 29-04-2008.

PUBBLICATO 29/04/2008

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