Il possibile avvio di un dialogo che possa approdare a qualcosa di significativo tra il Pd e l’Udc ha messo in allarme la maggioranza. Anche se a prevalere è un motivato scetticismo circa il successo di questa operazione, Verdi, Comunisti Italiani, Rifondazione e Sinistra Democratica, che comunque non è presente in consiglio comunale, devono in qualche modo tutelarsi. Quella che fino a ieri si riconosceva nella Sinistra Arcobaleno un suo segnale di autonomia dovrà pur darlo.Rimettere in scena lo stesso film del ricatto del voto in consiglio, a circa un anno dalle elezioni, non paga più. Le tre forze che fanno da contrappeso in maggioranza al Pd dovranno capire cosa fare da grande.
La riproposizione del cartello elettorale che nel 2005 portò alla vittoria sembra oramai ipotesi impraticabile. Perché le forze che ne fanno parte hanno, in questi anni, litigato su tutto, perché il quadro politico, è mutato con le ultime elezioni politiche ed è in trasformazione e ciò che oggi sembrerebbe improponibile domani potrebbe risultare plausibile. Il Pd non ha nessun motivo per spingere sull’ac - celeratore di una rottura con il resto della coalizione. Davanti a sé ha due opzioni: provare a vincere da solo oppure allearsi con l’Udc.

Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 15-03-2009.