C’è chi scommette che, dopo la pausa estiva, il dibattito politico riprenderà con toni accesi e senza esclusioni di colpi. Sarà, insomma, un autunno caldo. Ma anche un inverno, visto che in aprile i circa tredicimila elettori saranno chiamati ad eleggere il primo cittadino. Alcune forze politiche si stanno già muovendo, altre preferiscono attendere. Il Pd, partito del sindaco, attraverso il segretario Capalbo, ha fatto capire le proprie intenzioni. Pare di comprendere che tra non molto inizierà una discussione al’interno dei democratici per decidere se ricandidare o meno l’attuale sindaco Coschignano.
Non è un mistero, infatti, che una parte del partito vorrebbe farlo fuori ma questa fronda non solo deve essere maggioranza ma anche portare sul tavolo motivazioni valide. E’ probabile che alla fine il partito si spacchi e più di uno abbandoni la nave per intraprendere altre esperienze. Magari sposando la causa della cosiddetta Sinistra estrema rappresentata da Sinistra e Libertà, Pdci, Psi, Prc e Verdi pronte a correre da soli. Il centro destra non sta meglio; Udc e Pdl continuano ad ignorarsi. Non hanno dialogato durante le Provinciali e non lo fanno nemmeno adesso. I centristi, che possono contare su un apparato solido e su un consigliere provinciale, lamentano di non avere interlocutori mentre il Circolo delle Libertà vorrebbe iniziare un cammino proprio con loro lasciando fuori il Pdl. Discorso a parte per IdV che qui può contare sul capogruppo alla regione, Feraudo, e su un consigliere provinciale. I dipietristi non si scompongono né interferiscono sui problemi degli altri. Sono attendisti, insomma, ma pronti a dire la loro e magari con un proprio nominativo. Pronte a scendere in campo anche molte liste civiche o cosiddette civetta guidate da ex amministratori o da personalità della società civile. La comunità attende con ansia, ma soprattutto è curiosa di sapere quali sono i progetti per risollevare le sorti della città.