Il Pd ha un grosso problema; ricandidare o meno Elio Coschignano alla guida della città. Un nodo difficile, da sbrogliare al più presto, visto che le elezioni comunali sono previste per il prossimo mese di marzo. Autorevoli esponenti democratici hanno espresso il loro pensiero mentre il diretto interessato preferisce il silenzio, la riflessione. Una cosa è certa i partito è spaccato sulla sua riconferma, in molti non lo vogliono più altri, invece, sono sicuri che con lui si può ancora vincere insieme, naturalmente, ad altre forze di sinistra. Altri ancora, oramai non è un mistero, spingono per un’alleanza con l’Udc.
L’attuale sindaco, come detto, al momento preferisce non esternare la sua idea, magari lo farà all’interno del partito. Coschignano, però, avrebbe dichiarato ad alcuni stretti collaboratori che questo patto con i centristi non gli piace proprio. E ne ha i motivi. L’Udc pone al primo posto per un eventuale accordo proprio la sostituzione dell’attuale primo cittadino. Due le possibili soluzioni, quindi; il Pd, che rivendica a gran voce la candidatura di un suo uomo qualsiasi siano le alleanze, potrebbe chiedere al primo cittadino di sottoporsi alle Primarie e riproporre il quadro politico del 2005 ma con molti ritocchi. Oppure optare per l’accordo con i centristi, che qui possono contare sul capogruppo alla regione Trematerra e su quello alla provincia, De Vincenti, e, quindi, scegliere un nuovo nome per la guida della città.
Voltare decisamente pagina, dunque, per tentare di riconquistare palazzo Gencarelli. In questo caso a Coschignano rimarrebbe una sola via; quella sotto la sigla di una lista civica appoggiata da alcune forze di sinistra. Verdi, Pdci e Sinistra e Libertà, sono pronti a sostenerlo mentre IdV, Psi e Prc hanno detto da tempo che Coschignano non è più ricandidabile.