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Un gol per un sorriso...

Daniela Ammirata
Foto © Acri In Rete
Domenica 11 ottobre si è tenuta la prima edizione di calcio a 5 de "un gol per un sorriso" presso il campo di calcetto di Duglia.
Sul campo si sono sfidati una rappresentativa di ragazzi Acresi ed una formazione composta da alcuni dei giovani ragazzi che hanno trovato accoglienza ed ospitalità nella casa di ISAAC di Acri. E' stata giornata di sport, solidarietà ed amicizia, al fine di favorire e migliorare il percorso di accoglienza nella nostra città, che già da tempo si è trovata impegnata in un vero e proprio processo di integrazione che ad onor del vero si è trasformato in un processo di inclusione sociale.
Il nostro paese oramai in perfetta linea con l'orientamento nazionale ha assunto caratteristiche di multietnicità accogliendo, ma soprattutto dando uno spazio sociale a queste persone che hanno dimostrato di meritarselo con comportamenti corretti e diventando sempre più risorsa per in nostro territorio.
A questo proposito, mi fa piacere dire che questi ragazzi, che all'inizio del loro arrivo venivano appellati a seconda della loro etnia con il nome del luogo di provenienza, ora si sono guadagnati la stima e l'amore di chi li ha conosciuti e anche il suono dei loro nomi è diventato familiare alle nostre percezioni uditive.
I cittadini acresi in tal modo hanno dimostrato di saper superare il proprio etnocentrismo, garantendo questo spazio sociale ad altre risorse e sapendo superare le barriere pregiudiziali non solo teoricamente ma anche esistenzialmente, in quanto questo fenomeno complesso appartiene ad ogni popolo che considera la propria etnia al centro di ogni cosa e classifica e valuta tutti gli altri in rapporto ad esso.
Sono proprio le radici della diversità che rendono possibili la scoperta del valore e dell'identità dell'altro, e di conseguenza, la scoperta del proprio valore e della propria identità.
La nostra non è l'unica storia possibile, l'unica situazione culturale ideale. Maggiori sono i contatti con l'altro, più è probabile che emerga la nostra diversità.
Non è possibile che si possa realizzare un'educazione interculturale autentica, fondata sull'attenzione ai processi di reciprocazione e scambio sulla base delle diversità che arricchiscono, senza modificare una cultura incentrata sul principio dell'autonomia assoluta del singolo e sull'edonismo individualistico delle preferenze. La relazione va attuata senza lo sradicamento dei diversi soggetti e delle differenti culture, aprendosi al confronto e al conflitto che non distrugge, ma induce al cambiamento reciproco.
La sfida, allora, non è tanto la semplice tolleranza del diverso che porta ad un astratto universalismo, ma l'orientamento verso una prospettiva di interculturalità viva e inevitabilmente progettuale. L'altro diventa allo stesso tempo simile e differente. Simile perché come uomo è valore ontologico, portatore di uguali diritti; diverso perché è intriso di originalità e creatività che hanno la caratteristica dell'unicità.
Acri dunque ha dimostrato di saper accogliere e soprattutto essere preparata a questo nuovo processo di inclusione sociale, perché la capacità di evolversi di un popolo si evince dalla capacità di autoeducarsi e di conseguenza ridefinirsi rispetto alle esigenze che la nuova situazione richiede.
Si vuole a tal proposito ringraziare il sindaco prof. Elio Coschignano e l'Amministrazione Comunale, che ha sostenuto questo progetto sin dall'inizio, la Cooperativa sociale "Promidea" gestore del progetto, la rappresentanza di ragazzi acresi che ha giocato, le collaboratrici, ma soprattutto agli operatori: dott. Luigi Branca operatore responsabile, Geppino Ritacco, Marcello Perri, Loredana Cirino, Davide Pignataro, che guidano quotidianamente i percorsi dei nostri ragazzi con spirito di abnegazione ed enormi sacrifici, condividendo momenti di dolore ma anche di gioia dei piccoli/grandi successi che questi ragazzi ottengono giorno per giorno ed infine a loro, a questi nostri nuovi figli che la vita ci ha consegnato e che si sono saputi far amare, a loro va soprattutto il nostro grazie di cuore.




















PUBBLICATO 13/10/2009

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