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La nostra forza: l’INFORMAZIONE!

Stefania Basile
Foto © Acri In Rete
“Sindrome da immunodeficienza acquisita”: l’ AIDS è un'infezione causata dal virus Hiv, che distrugge il sistema immunitario e aumenta il rischio di infezioni causate da virus e batteri che approfittano della debolezza del corpo per insediarsi. Il contagio avviene “solo ed esclusivamente” attraverso il sangue. La trasmissione più diffusa è con il rapporto sessuale, quella più rara la trasfusione di sangue.
A distanza di 25 anni dallo scoppio dell’epidemia, arrivata dall'Africa sub-sahariana, per mutazione di un virus animale trasmesso alla popolazione umana, e di diversi tentativi di realizzazione di un vaccino efficace per un controllo di massa, il “misterioso” virus, su cui scienza e intelletto umano ancora non sono riusciti a prevalere, continua a mietere vittime anche per la poca conoscenza e disinformazione. A dimostrazione è l’oltre 60% di casi che ha colpito molti giovani nel 2008, in quanto venuti a conoscenza della malattia solo ad uno stadio avanzato. Molti non sanno di essere sieropositivi, rischiando in questo modo di diventare a loro volta “mezzo di contagio”, la maggior parte sono giovani under 20 , caso allarmante e che dovrebbe portare ad incentrare un programma più attento di educazione sessuale nelle scuole. Con questo dato di fatto si capisce come la divulgazione e la prevenzione siano rilevanti.
Alla base di tutto come già detto, c’è la disinformazione: molti giovani hanno poca “dimestichezza” col virus, come se non fosse di loro interesse, dimenticando quegli “atteggiamenti” che ne possono evitare la trasmissione e la propagazione.
Come prevenire la diffusione del virus?
Sono necessarie “piccole” accortezze: l’uso del profilattico, visto che la maggior parte dei contagi avviene per via sessuale, mentre per via ematica è necessario non usufruire di aghi in comune per l’iniezione di droghe, per quanto riguarda tatuaggi e piercing l’attenzione deve essere posta sulla sterilizzazione degli aghi.
In Italia nonostante siano stati attuati molti interventi negli ultimi anni, si riscontrano ancora molti casi di infezione soprattutto nel Nord, dove forse vi sono meno “preconcetti” e quindi più “libertà” soprattutto sessuale. Insieme a queste nuove infezioni, si verifica un cambiamento nelle modalità di trasmissione: sono diminuite i contagi per uso di aghi in comune, ma sono aumentati quelli per via sessuale (quasi il 73,7 %). Tutto ciò, come ho già detto è attribuibile al “silenzio sociale” che aleggia sulla malattia, alla poca comunicazione che provoca diagnosi tardive e di conseguenza l’aumento del contagio.
La nostra arma deve essere l’informazione soprattutto fra i giovani, evitiamo che se ne parli come se fosse lontano da noi anni luce, non lasciamo che infondate voci di corridoio e “credenze popolari”sulla trasmissibilità si aggirino sui giovani, rendiamo il virus impotente di fronte alla nostra informazione. Non rimaniamo anche per questo uno dei Paesi occidentali meno sviluppati, teniamo il passo con le altre Nazioni, dove i profilattici costano come un caffé e sono distribuiti nelle scuole e nelle università insieme alle “istruzioni per l’uso” che ti “raccontano” dell’AIDS.
Diamo il “ben servito” alla malattia con la nostra COMUNICAZIONE, combattiamola usando soprattutto la testa senza aver paura di effettuare controlli con i dovuti test, evitando di scoprire di aver contratto il virus solo quando si è già in ospedale e quando è oramai troppo tardi!
Per adesso l’unica certezza che la scienza può darci è che: chi fa sesso con “imprudenza” può contrarre l’infezione mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri, consegnandola ad un futuro di sofferenza.
Non dimentichiamo che il “primo vaccino” è “spezzare il silenzio” e soprattutto l’uso del preservativo.

PUBBLICATO 01/12/2009

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